Dicembre 2023

Situazione attuale

La violenza, che pare non dia tregua e che riflette tutta la fragilità di un percorso alla ricerca di una vera pace, ha portato ancora dolore in molte famiglie colombiane. In particolare, l’assassinio di Phanor Guazaquillo Peña, leader indigeno Nasa della regione del Putumayo, molto noto e stimato, ha riempito di orrore tutti coloro che lo conoscevano, compresi i volontari e le volontarie di Operazione Colomba. Phanor era un governatore indigeno, impegnato nella difesa dell’ambiente e dei Diritti Umani, e faceva parte di Conpazcol (Associazione Comunità Costruendo Pace in Colombia).
Anche la regione del Cauca è stata colpita in questo mese da omicidi selettivi di leader e persone che difendono i Diritti Umani: ben 3 vittime in un massacro avvenuto a inizio dicembre.
In questo anno, secondo il report di Indepaz, sono stati 188 i leader sociali e i difensori dei Diritti Umani assassinati nel Paese, mentre sono stati 44 i firmatari dell’Accordo di Pace uccisi. Il panorama più preoccupante si registra nelle regioni del Cauca, di Antioquia, del Nariño e della Valle del Cauca.
Come sentenziato dalla Corte Costituzionale, lo Stato colombiano ha fallito nella protezione dei leader sociali. L’organo ha dichiarato incostituzionale la situazione attuale dove “c'è discrepanza tra la persistente, grave e generalizzata condizione di violazione dei Diritti Umani fondamentali a danno della popolazione che si batte per difenderli”.
Nel frattempo, il processo di pace tra il governo nazionale e l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) procede. Il quinto ciclo di colloqui di pace si è svolto a Città del Messico, dove le parti hanno raggiunto sei accordi che rafforzano l'impegno per la pace. Durante la chiusura di questo ciclo di dialoghi, il gruppo guerrigliero ha accettato di smettere di usare i rapimenti come mezzo di finanziamento.

 

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Dicembre è stato un mese intenso per via dei vari accompagnamenti nelle aree rurali e urbane, ma soprattutto un periodo ricco di momenti comunitari legati sia alla celebrazione delle festività natalizie, sia alle azioni di solidarietà e di richiamo sulla urgente necessità di trovare una fine alla presenza armata e alla violenza in differenti territori del Paese. Così, la Comunità di Pace ha organizzato, poco prima del Natale, una camminata di tre giorni in diversi villaggi, immersi nella foresta, dove alcuni membri della Comunità sono stati fortemente minacciati dai gruppi paramilitari delle AGC, che controllano e dominano la zona. Accompagnati, quindi, da diversi gruppi di scorta civile non armata internazionale, decine di appartenenti alla Comunità di Pace hanno lasciato un messaggio di vicinanza a chi rischia ogni giorno la vita per difendere il territorio e la libertà.

La celebrazione del Natale che, come per altre ricorrenze, in Comunità è molto sobria e intima, ha lasciato spazio a riflessioni, sorrisi e buon cibo soprattutto nella giornata della Vigilia, la quale è stata allietata da un po’ di musica e da qualche gioco con i bambini e le bambine. A portare gioia alla Santa Messa natalizia ha contribuito poi la cerimonia di alcuni Battesimi, che hanno in questo modo accolto i nuovi semi di pace della Comunità.

Diamo, infine, il benvenuto a Stefano che ha iniziato il suo cammino in terra colombiana.