Davide e Golia

Palestina/Israele

Si chiama David, come Davide che sconfisse Golia. Non so se sia altrettanto valoroso, né se lo sia stato intanto che svolgeva il suo servizio militare. Definisce quei tre anni come il periodo più brutto della sua vita. “Ci sono tanti che credono di poter essere eroi tra i militari, ma non ci sono eroi!”. dice. Gli do fiducia dopo queste parole, penso che sia giusto superare i pregiudizi e la diffidenza che nutro, irrazionalmente o meno, nei confronti degli israeliani. Lo sto ad ascoltare, gli do una possibilità.

Ride del suo naso, dice che è il naso da ebreo. Poi aggiunge che gli ebrei hanno il senso dell'ironia perché sono da sempre stati perseguitati e quindi dovevano farsi pur amare per qualcosa. Penso ai film di Woody Allen e alle sue battute sugli ebrei e sorrido.
Continuo ad ascoltarlo. Dice che il problema di Israele è la mancanza di un'identità nazionale, di coesione. In Israele ci sono due popoli, gli israeliani e gli ebrei e questo provoca l'assenza di senso di appartenenza ad un unico Stato. Io penso che di senso di appartenenza a volte ce ne sia pure troppo, ma l'israeliano è lui e lo saprà meglio di me. Gli chiedo cosa pensa della Palestina e lui risponde: “Vedi, prima della creazione dello Stato di Israele, ad Hebron c'era una comunità di Ebrei. Gli Arabi li hanno massacrati. Mia nonna lavorava in un ospedale lì e mi ha raccontato delle mutilazioni e degli orrori che i nostri predecessori hanno dovuto subire. Quindi se ora i palestinesi subiscono attacchi dai coloni violenti, stanno solo pagando per quello che hanno fatto. Sai il Karma?”.
Guardo gli occhi di quel ragazzo che sorseggia la sua birra e non posso che essere disgustata e sconcertata dalla sua filosofia. Penso ai bambini palestinesi che conosco e a quelli ebrei che non ho  conosciuto. Credo che non si possa far scontare ai figli le colpe dei padri e dei nonni lontani. In entrambi i casi. Penso all'occupazione, ai coloni mascherati che rincorrono le persone, i pastori, i bambini, tirando pietre e terrorizzandoli. Da anni e anni.
E credo che il Karma non c'entri proprio niente. C'entra solo la bestialità dell'uomo, la cieca obbedienza ad una folle ideologia. C'entra la paura e l'essersi dimenticati che gli “altri” sono delle persone, anche se a volte non lo sembrano più.

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