
Situazione attuale
Il mese di agosto si è aperto con diverse demolizioni, raid militari ed episodi di violenza a danno della popolazione palestinese. Il 2, il 4 e l’8 agosto sono stati effettuati raid militari ad Aqbat Jaber, Tulkarm e Nablus: un 19enne palestinese è stato ucciso, altri sono stati gravemente feriti, e un’abitazione è stata distrutta con ordigni esplosivi.
Il 6 agosto a Jenin tre ragazzi palestinesi hanno perso la vita, dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita da colpi di pistola dell’esercito israeliano.
Il 7 agosto l’attivista Ramzi Abbasi - in detenzione amministrativa da aprile per le sue attività di documentazione delle violenze da parte di Israele - è stato condannato a un anno di carcere. Il 10 e l’11 agosto, a Nablus e Tulkarm, due giovani palestinesi sono stati assassinati dalle forze armate israeliane. Il 14 agosto un gruppo di coloni israeliani ha svolto due azioni provocatorie nei confronti della popolazione palestinese, camminando sulla spianata delle moschee scortato dalle forze armate israeliane, e marciando nel centro storico di Hebron. Del resto, il 24 agosto Ben Gvir, Ministro della sicurezza nazionale, ha dichiarato pubblicamente: “Il diritto mio, di mia moglie e dei miei figli di muoversi liberamente lungo le strade della Giudea e della Samaria è più importante del diritto di movimento degli arabi”. Il 25 agosto le forze israeliane hanno attaccato i fedeli musulmani che accedevano alla moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme.
Il mese di agosto si è concluso con la morte di due ragazzi palestinesi a Hebron e Gerusalemme, uccisi dall’esercito israeliano; entrambi erano sospettati di preparare un attacco terroristico.
La resistenza armata palestinese persiste nel campo profughi di Jenin e nella città Nablus, mentre 1000 prigionieri palestinesi continuano lo sciopero della fame.