Mohammed

Tra le visite fatte in questi giorni, siamo stati a trovare una famiglia del villaggio di Qarara che è tornata a vivere nella casa semidistrutta dai bombardamenti israeliani, perché non avevano nessun altro posto. In casa troviamo Mohammed, 9 anni, paralizzato su una sedia a rotelle. Non vede non sente e non parla. Un altro fiore di Gaza, come quelli incontrati 15 anni fa. Un altro fiore che vive solo di un po' di liquidi che passano da una cannuccia. Non c'è corrente, il tetto fatto di lamiere e fa molto caldo. Mohammed è lì e suda. Poi arriva sua sorella a salutarci, con una cicatrice sulla testa che va da orecchio a orecchio.

La famiglia era rientrata in casa prima della fine della guerra, in una delle tante tregua annunciate e non rispettate. Mentre Mohammed, sua sorella e altri bambini erano sull'uscio di casa a giocare, un missile israeliano ha colpito la casa uccidendo 4 bambini e ferendone altri. Tra questi Mohammed e sua sorella.
In casa c'è ancora il buco lasciato dal missile, mentre il cratere è stato ricoperto di cemento, con parte del missile. Accanto allo squarcio nel muro c'è Mohammed, sulla sedia a rotelle, che suda e non parla. Suo padre ci dice: avrei voluto che morisse, anziché vederlo soffrire così. Quando fu colpito dal missile aveva 6 anni. Ora ne ha 9 e non è nient'altro che un fiore.