Never give up

Le stelle non tradiscono mai e il cielo è sempre uno spettacolo qui.
Questa sera a Sarura i colori aranciati della luna dominano lo spazio, accompagnati dall’immensità del Grande Carro.
Seduto accanto a me A. è intento ad accendere il fuoco, cercando di ridar vita a ciocchi di legno e brace.
Finalmente la fiamma rianima la natura morta ai nostri piedi, A., soddisfatto, si volta verso di me e sorridendo mi dice: “Vedi sono le cose nelle quali metti tutto te stesso e nelle quali investi energie che alla fine ti danno maggiori soddisfazioni”.
Annuisco rispondendo al suo sorriso.
Il fuoco ora trasmette il proprio calore anche a noi.
Mi volto verso di lui e inizio a chiedergli come facciano a essere così pacifici e pieni di energia, così empatici con noi e con il mondo, nonostante il loro sia logorato da un conflitto che sta tentando di annullare la loro vita e la loro libertà.
Io sono qui solamente da un mese e spesso la rabbia ha preso il sopravvento sulle altre emozioni.

Io sono qui, ma questa non è la mia famiglia, non è la mia terra.
A. mi guarda, e con la pazienza che solo un padre pieno d’amore può avere mi risponde: “Hai ragione, tu sei qui solo da un mese, e comprendo come tutto ciò possa essere davvero scioccante per te. Sei nata in un luogo dove stabilità, serenità e diritti compongono la normalità e la quotidianità, e capisco che arrivata qui dev’essere stato inverosimile essere testimone di tutte queste ingiustizie.
Ma vedi, loro fanno tutto ciò per provocarci. Ci picchiano, ci insultano e ci rendono la vita impossibile anche per provocarci, perché vorrebbero che noi reagissimo; come è normale che sia. Anche tu sai che è nell’istinto dell’uomo rispondere violentemente di fronte ai soprusi subiti. È normale, ma è compito nostro resistere.
Come prima cosa loro sono il potere in questo momento, loro hanno i media dalla loro parte. Quotidianamente loro ci descrivono come terroristi e violenti. Noi non possiamo permetterglielo, noi non dobbiamo dare loro la possibilità di farlo.
Inoltre io devo pensare alle persone che devo proteggere e che amo. Devo pensare alla mia famiglia, ai miei bambini, al mio villaggio e non posso cedere alle loro provocazioni, devo far sì che la gente che amo sia al sicuro”.
Guarda le stelle “Il segreto sai qual’è? Il segreto sta nel guardare il tutto e in questo sguardo trovare una strada positiva. Il punto centrale sta nel decidere di prendere la via più giusta per affrontare tutto ciò e per rendere possibile il cambiamento. Per me questa è la scelta nonviolenta. Questa via sta nel ritrovare e nel conservare la propria umanità, salvaguardandola, al di là dei soprusi e delle violenze io devo preservare la mia umanità e quella della mia famiglia. La scelta nonviolenta è una resistenza quotidiana. Noi vogliamo vivere la nostra vita normalmente: lavorando, mandando a scuola i nostri figli e tutto il resto. È vero, la nostra vita e la resistenza sono intrecciate tra di loro, ma è proprio nel riuscire a vivere la quotidianità che preservi la tua umanità. Arriverà la fine di tutto questo, del conflitto, e vinceremo, ma bisogna essere pazienti. La resistenza nonviolenta è lunga e stancante, per questo molti decidono di andarsene da questi luoghi. Io per i miei figli, ho deciso di restare e resistere. Per me stesso. Bisogna essere pazienti”.
Ho gli occhi lucidi.
Come sempre le parole di A. mi colpiscono.
Non riesco a parlare o a far sì che questa discussione prosegua, cosa potrei aggiungere qualcosa alle sue parole, niente.
Il mio sguardo torna al fuoco e penso a quanto le sue parole siano importanti e a quanto davvero mi stiano facendo crescere.
Mi fa sorridere il fatto di quanto lui stia aiutando me più di quanto io potrei fare con lui.
Alzo lo sguardo, mi sorride e mi sussurra: “Never give up I., never give up”.