Demolizione

"Due bulldozers, in direzione di Jinba".
In macchina, si va.
È il caos. Figure che corrono, urla, strattoni, spinte.
"Riprendi".
"Ma cosa fanno?".
Altre voci, distanti. Una donna, piange, disperata, inconsolabile.
"Andiamo".
Ti spingono, tutti si girano, di corsa di nuovo, stanno picchiando un ragazzo. Lo portano via, camionetta, lo sportello si chiude. "Dobbiamo fermarli, non possono".
Un altro cordone, spingono. Indietreggiamo.
Zzzz, è il drone, sopra di noi. Ci riprende, scende, ci viene di fronte, vicino. Ci segue.
Rumori di lamiera che va in frantumi, di acqua che scroscia.

Altre urla, di rabbia, di dolore, di disperazione. E le nostre, di indignazione. "Ma quando finirà?".
Non ora, altro villaggio. Di corsa, prima, seconda, la frizione che brucia. Bisogna arrivare prima di loro. "In che direzione sono andati?".
Ancora così, rumore di macchine che buttano giù tutto. Zzzz, il drone. E giù un' altra casa, e un altro gregge disperso. Animali che razzolano che si mischiano alle nostre corse, alle loro grida. "Che disastro".
I bulldozer si allontanano. Le portiere delle camionette sbattono, sgommata, se ne vanno lontano.
Rimaniamo noi. Noi e loro, che piangono senza più un tetto.
Rimane il deserto sotto un sole che brucia.

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