La Giddi

La Giddi
vola verso i novanta ma dorme ancora
in terrazza e appena si sveglia
agguanta acqua e ramazza e spazza
stando seduta, l’occupazione non l’ha avuta
vinta con questa donna di pietra
che non arretra di fronte al colono
o al soldato, il suo è stato un passato
che si è tutto mantenuto fino al presente
lei insieme alla sua gente ha resistito
con la dignità di chi non sottostà
a violenze e ad aggressioni

di chi non ha mutato i quotidiani
atteggiamenti, di chi ha deciso
di non vivere i risentimenti e le vendette
di chi mette al primo posto
sempre e solo la vita, in tutta la sua pienezza,
fatta di fierezza e mai di rassegnazione
di inclinazione al coraggio
che è la somma perfetta di passato e futuro,
un tempo ibrido che contempla
il muro ma soprattutto lo spiraglio
che respinge lo sbadiglio
perché figlio della noia,
la Giddi è piccola di statura
ma in realtà è una sequoia
ancora più profonde le radici
del tronco e dei rami,
le sue rughe sono ricami sul volto
uncinettati dal tempo.
La Giddi è una cometa di sale
che si scioglierà - un giorno - nel vento.