12/03/2020
Come faccio a spiegarti cosa significhi essere zoppa
non avendo mai dovuto subire un’amputazione, non avendo mai avuto un grave incidente, o essendo nata con tutte e due le gambe funzionanti?
Come faccio a spiegarti cosa significhi essere cieca
non essendomi mai scontrata con i frammenti di una mina, non avendo mai avuto una malattia degenerativa, o essendo nata e vivendo con la possibilità di poter vedere le sfumature della natura?
Come faccio a spiegarti cosa significhi perdere un figlio
non essendomi mai scontrata con la morte prematura, non avendo mai avuto figli, o essendo stata fortunata da non perdere fratelli e sorelle giovani?
Come faccio a spiegarti cosa significhi la guerra
non avendo mai provato la sensazione provocata dal suono delle bombe che cadono dal cielo, non avendo mai assistito alla distruzione della mia casa, della mia città, del mio mondo, o essendo nata in uno dei Paesi che va a fare la guerra ma a casa d’altri?
Come faccio a spiegarti cosa significhi la fame
non avendo mai dovuto lottare per un pranzo o una cena, non essendomi mai dovuto privare di qualcosa per non far morire i miei genitori o i miei fratelli, o essendo nata col piatto pronto?
Non potrei mai spiegarti nulla di tutto ciò, le sensazioni, le emozioni, la rabbia, le lacrime e il sudore.
Posso però raccontarti come sono quegli uomini e quelle donne zoppi, ciechi, che hanno perso un figlio, che hanno vissuto la guerra, che hanno sofferto la fame.
Posso raccontarti come continuino a perdere il loro mondo giorno dopo giorno
come la loro guerra non sia ancora finita.
Posso raccontarti le sensazioni, le emozioni, la rabbia, le lacrime e il sudore che ho vissuto
insieme a quegli uomini e a quelle donne.
Posso raccontarti la loro forza
una di quelle invincibili, una di quelle difficili da piegare.
Quella forza che ci salverà tutti
la forza dell’umanità riflessa nei loro sorrisi e nelle loro rughe.
La forza di chi non ci sta a mollare la vita, ci resta aggrappato
in fondo è tutto ciò che resta.
-Y
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