Niente di normale

Viaggio di rientro ad At Tuwani dopo un paio di giorni a Betlemme.
Ormai quello che ci aspetta non è più una sorpresa: un'ordinarietà cadenzata da accompagnamenti ai pastori e agli agricoltori della zona, momenti di vita quotidiana insieme e tante emergenze.
Coloni che fanno irruzione nei campi palestinesi, ordini di demolizione ad abitazioni e altre strutture, checkpoint dell'esercito che ostacolano gli impegni di ogni giorno: l'emergenza e l'imprevisto sono la quotidianità di queste terre.
Una quotidianità che ti assale dai primi momenti, dalle prime parole che ascolti e impari in arabo e che ti permettono di comunicare in molte delle situazioni che si presentano: "polizia", "esercito" e "colono".
Mi colpisce la rapidità con cui, rimanendo qua anche per pochi giorni, diventi facile normalizzare tutto ciò, rischiare di considerare la violazione di diritti umani una realtà scontata.
Mi riprometto che questo sarà il mio obiettivo nei prossimi giorni: non cadere in questo tranello, non chiudere gli occhi su quello che qui sta veramente accadendo.