Diario

Martedì 10 ottobre 2023.
Volevo scrivere questo pezzo da un po', ma non ho avuto tempo.
Ecco cosa fa l'occupazione, non ti lascia tempo per scrivere, pensare, sognare, perché vivi nell’incertezza.
Non sai cosa accadrà tra una settimana, ma neanche domani.
Come quando le “colombe” si sono svegliate con gli attacchi da Gaza verso Israele, ed è stato subito un correre.
Correre per andare a filmare coloni armati fino ai denti che minacciano e dettano legge, o soldati che caricano e picchiano, perché sono arrabbiati con i palestinesi, come se tutti avessero premuto il grilletto o lanciato razzi.
E anche tu, volontario, sei visto peggio perché sei con loro che sono considerati tutti terroristi.
I livelli di tensione non sono mai stati così alti; coloni e soldati sono ciechi di rabbia e odio, e al villaggio se ne stanno già vedendo gli effetti. I campi sono stati danneggiati da coloni con il bulldozer, molto materiale è stato sequestrato e volano proiettili di avvertimento se ci si avvicina alle proprie terre.


Il villaggio si aspetta un raid durante la notte e io mi riempio di domande: cosa faccio se sparano? Come posso essere d'aiuto? I coloni cosa mi faranno se mi trovano davanti a loro? E cosa faranno al villaggio?
Sono tutte domande dettate dalla paura, la stessa paura che ho sentito quando un soldato ha provato a strapparmi la telecamera colpendomi alla pancia, la stessa paura di quando un colono mi ha puntato un fucile o di quando ci hanno inseguito con un quad armati di mazze.
Una risposta precisa non ce l'ho, ma di certo sarò al villaggio e con la telecamera in mano, a filmare. E proprio in quei video si vedrà cosa veramente accadrà e cosa veramente farò.
Ed è per questo che non vorrò mai smettere di documentare quello che accade.

Alex