Israele/Palestina
"INCH'ALLAH"... A DIO PIACENDO...
29 luglio 2005
La vita qui prosegue come sempre, incerta, perché ogni giorno non sai mai cosa potrà accadere... la stagione è molto calda, il sole giù a At-Tuwani picchia inesorabile ed è davvero faticoso uscire con le pecore, ma per i palestinesi , a parte il povero pascolo delle capre, non è rimasto nulla da fare ormai... il grano è stato raccolto, così come i ceci e le lenticchie.
Quando usciamo con loro ancora troviamo del veleno, lo stesso che fu sparso dai coloni a Marzo e che causò la morte di decine e decine di pecore, di alcune gazzelle, di cicogne e altri animali selvatici; l´acqua dei pozzi si è abbassata notevolmente ed è molto sporca ..ogni volta con il secchio tiriamo su di tutto. La perdita degli animali a causa del veleno ha segnato il villaggio di At-Tuwani e quelli limitrofi in modo duro...questa zona è la più povera della West Bank ( Palestina)...come non bastassero le già difficili condizioni di vita di questa gente, l´impossibilità di vendere le pecore malate, l´impossibilità di bere il latte e tutti i prodotti caseari derivati, si è trasformata in una perdita economica enorme che renderà incerta la possibilità di acquisto di mangimi e sementi necessari per il prossimo anno di semina. E´ inutile nascondere che sicuramente la gente dei villaggi avrà mangiato e bevuto la carne ed il latte avvelenato non avendo avuto altra possibilità...le conseguenze per gli esseri umani si possono avere anche a lunga distanza e comprendono anche la sterilità. Il veleno usato è addirittura bandito dal `67 dallo stesso governo israeliano, ma evidentemente...... La scuola è finita, così non saliamo più ogni giorno sulla collina per controllare il passaggio dei bimbi di Tuba verso la scuola di At-Tuwani scortati dai soldati...tragica normalità per bambini che hanno perso il sapore dell´infanzia nel correre dietro ad un hammer , cercando di stare al passo con la propria " difesa" o ad un mezzo militare che corre troppo veloce per loro o al passo di un soldato che conosce il ritmo di marcia ma non quello della vita libera. Il paesaggio è mutato in questi mesi passando dal verde brillante del grano appena nato al giallo oro del grano maturo, per lasciare ora solo il posto al marrone e arancione della terra riarsa, che lascia spuntare da ogni parte bianche pietre e sassi infiniti...spigoli...i coloni sono sempre pronti ad attaccare la gente, a spaventare i pastori quando sono in luoghi isolati e lontano dagli occhi degli internazionali o di altri palestinesi ...spigoli... I tentativi di ottenere risarcimenti o aiuti di altro tipo continuano a cadere nel vuoto, la gente è stanca di sperare...è meglio pensare alle cose di oggi...c´è il pane da cuocere sui sassi ardenti e ricoperti di cenere, l´acqua da portare con pesanti secchi appoggiati sopra la testa e magari con il bimbo più piccolo in braccio, il riso da cuocere, le pecore da far pascolare, qualche gallina da accudire per le preziose uova che può offrire perché quanto a mangiarne una passeranno mesi...è meglio pensare a oggi, al " carpe diem", all´agguantare la vita con i suoi colori magici del tramonto e poi "inch´allah " (a Dio piacendo) domani sarà migliore..
M.