Il caso delle South Hebron Hills

Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh ogni giorno per andare a scuola fanno almeno 5 chilometri a piedi o a dorso di asino.
Come del resto molti altri bambini che abitano in questa area detta South Hebron’s Hills. Un area semidesertica abitata da decine di piccoli nuclei familiari sparsi tra le colline, a volte distanti chilometri tra loro, tutti composti da grotte millenarie in cui ci si ripara dall’estate arida e dall’inverno rigido. Tutti pastori beduini e agricoltori in un economia spesso di sussistenza, cosi puo’ capitare di notare a volte i segni della malnutrizione nei visi di alcuni bambini, come per esempio sul viso di Miriam (7 anni). Ma Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh in passato andavano alla stessa scuola camminando per 2 chilometri scarsi. 


La foto ritrae i cinque uomini incappucciati
responsabili dell'aggressione ai danni di un nostro
volontario a sud di Hebron lo scorso 9 ottobre.

Territori Occupati Palestinesi
IL CASO DELLE SOUTH HEBRON'S HILLS

13 ottobre 2004

Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh ogni giorno per andare a scuola fanno almeno 5 chilometri a piedi o a dorso di asino.
Come del resto molti altri bambini che abitano in questa area detta South Hebron’s Hills. Un area semidesertica abitata da decine di piccoli nuclei familiari sparsi tra le colline, a volte distanti chilometri tra loro, tutti composti da grotte millenarie in cui ci si ripara dall’estate arida e dall’inverno rigido. Tutti pastori beduini e agricoltori in un economia spesso di sussistenza, cosi puo’ capitare di notare a volte i segni della malnutrizione nei visi di alcuni bambini, come per esempio sul viso di Miriam (7 anni).

Ma Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh in passato andavano alla stessa scuola camminando per 2 chilometri scarsi. Da alcuni mesi non possono più farlo perché alcuni abitanti dell’ "outpost"(1) di coloni nazional-religiosi(2) al bordo della strada, hanno minacciato in passato i bambini di non utilizzare mai più la strada. Anche se legalmente la strada è praticabile e non è vietata a nessuno, in pratica i coloni hanno imposto l’esclusiva praticabilità della strada a loro stessi. Nessun altro che non sia un colono puo’ usare la strada. E parliamo di una strada che collega alcuni centri abitati beduini al paese più grande della area con la scuola statale con le prime sei classi scolastiche (5-11 anni).
Perché questo? Perché rientra nella strategia dei coloni di annessione di nuova terra.

"I leader dei coloni identificano un obiettivo (per esempio una strada che loro vogliono prendere), e poi i coloni iniziano a creare problemi nella zona e a stabilirsi nella stessa"(3).

"...la strategia dei coloni viene realizzata con il supporto del Governo Israeliano"(4).

In questa situazione, l’esercito israeliano che dovrebbe tutelare tutti gli abitanti dei Territori, ebrei e palestinesi, spesso non interviene o a volte interviene ma a favore dei coloni. Questo perché l’obiettivo di espansione dei coloni nazional-religiosi viene condiviso dalla visione strategica dell’esercito di controllo del territorio. E anche perché spesso "ci sono molti coloni sparsi attraverso i ranghi dell’esercito, particolarmente nei ranghi di mezzo. La proporzione di ufficiali religiosi – molti dei quali residenti negli insediamenti- è vicina al 40%"(5).
Per esempio sempre per quanto riguarda questa area a sud di Hebron, c’è un progetto del Ministero della Difesa di evacuare tutti gli abitanti palestinesi (ma non le colonie e gli outpost dell’area) al fine di realizzare una vasta area di esercitazione militari (che tra l’altro già vengono tenute con cadenza settimanale, a volte anche dentro i centri abitati palestinesi stessi).
Il progetto di evacuazione dell’esercito, coincide con la volonta’ dei coloni di essere gli unici abitanti della zona e cosi anche l’attuale progetto del Muro che verrebbe costruito tagliando tutta questa area delle South Hebron’s Hills dalla West Bank e annettendola di fatto ad Israele.
E questa visione strategica sull’area è presente da tempo, ed è visibile se si guarda ai fatti passati: nel 1985-86 (notare, prima della prima Intifada) i tre maggiori centri abitati della zona vennero completamente distrutti dai bulldozers dell’esercito con lo scopo di forzare le persone ad andarsene; 1999 (notare, prima della seconda Intifada) l’esercito distrugge nuovamente i centri della zona e evacua con la forza la popolazione, la quale però nel 2000 fa ricorso alla Corte Suprema d’Israele e ottiene di poter continuare a vivere anche se solo nelle grotte senza poter costruire case. Negli stessi anni si costruiscono colonie e outpost e si intensificano le violenze di coloni e a volte dell’esercito sulla popolazione civile palestinese. Non si registrano reazione violente da parte degli abitanti di questa area, addirittura il lancio di sassi che spesso è presente nei Territori, qua è completamente assente. Questa situazione si protrae fin’ora.

Alla fine di settembre 2004, alcuni volontari italiani dell’Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace(6), insieme ad altri volontari nordamericani del Christian Peacemaker Teams (CPT)(7), hanno iniziato una presenza stabile in questa area al fine di monitorare ciò che avviene e per cercare possibili percorsi di convivenza nonostante la drammatica situazione. Tra le attività che svolgono vi anche l’accompagnamento nonviolento per Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh.
Durante questo lavoro, svolto insieme ai pacifisti israeliani di Ta’ayush(8) da tempo attivi in quest’area a supporto della popolazione, il 29 settembre sono stati gravemente picchiati 2 volontari nordamericani del CPT, e il 9 ottobre un volontario italiano dell’Operazione Colomba picchiato mentre era insieme ad una volontaria canadese del CPT rimasta leggermente ferita ad una gamba e ad alla responsabile per il Medio Oriente di Amnesty International picchiata ad un braccio
In un'altra occasione i membri di Ta’ayush, CPT e Operazione Colomba sono stati oggetto di lancio di sassi, per fortuna senza danni. Tutti questi fatti sono stati compiuti da alcune persone mascherate, provenienti dall’outpost vicino alla strada su cui passavano i volontari. In un occasione sono stati feriti anche due bambini, per fortuna leggermente. In tutte le situazioni è poi intervenuta la polizia per le indagini, e l ‘esercito per la sicurezza dell’area. Ma anche sempre era presente un colono armato, della sicurezza privata della colonia, che molto spesso dava l’impressione di essere l’unico ad essere preso in considerazione.
Per tutelare Saleh, Miriam, Yussef, Tarek, Safieh, affinchè possano andare a scuola senza rischiare di subire violenze dagli abitanti dell’outpost, vi preghiamo di aderire ad una petizione che trovate su
www.operazionecolomba.org oppure su www.unimondo.org nella sezione Appelli.

Un grazie di cuore
Salam Shalom
Dalle colline a sud est di Hebron
Logan, volontario dell’Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace


1. "outpost" indica le recenti espansioni di coloni. Generalmente composti da baracche o container. Son realizzati senza autorizzazione governativa (a differenza degli insediamenti). Con la seconda Intifada si è avuto un incremento di outpost. Secondo il testo della ROAD MAP dovrebbero essere smantellati tutti gli outpost creati dal marzo 2001.
2. Con il termine colono nazional-religioso in questo testo si indicano in specifico una parte minoritaria dei circa 400.000 abitanti degli insediamenti. Mi riferisco a circa il 25% di essi, aderenti alla corrente estremista religiosa per il possesso della terra biblica, comunementi detti “nazional-religiosi”. Vedi “Terra e Redenzione” di R.Guolo, ed.Derive e Approdi,1999?.
3. “Violations of Law-Jews in the TIDE of events: the City of Hebron” presentazione preparata dalla Amministrazione Civile, uffcio dell’esercito per la gestione dei civili palestinesi nei Territori Occupati. Testo riportato in “Hebron, area H-2: Settlements Cause Mass Departure of Palestinians”, pg.12,B’tselem, Status Report, August 2003. www.btselem.org
4. In “Occupation in Hebron” , pg. 18, pubblicato dall’AIC, Jerusalem, 2004. www.alternativenews.org
5. In “Occupation in Hebron” pg. 35.
6. www.operazionecolomba.org
7. www.cpt.org
8. www.taayush.org www.southebronhill.org