Sulla strada della convivenza?

Update sulla situazione a sud di Hebron 

Background
Da mesi, bambini del villaggio palestinese di At-Tuba, che si spostano ogni giorno per andare alla scuola elementare nel vicino villaggio di At Tuwani, vicino alla colonia di Maon e dell'avamposto Hill 833 (chiamato anche Havat Maon) vengono attaccati da gruppi di coloni estremisti. Per questo motivo nel 2003 si costituisce un accompgnamento nonvioltnto ai bambini formata da volontari israeliani di Ta'ayush, soprattutto il sabato, accompagnano i bambini.

La Storia
A settembre 2004, su richiesta di Ta'ayush e degli abitanti di At Tuwani, due associazioni pacifiste, Operazione Colomba (Italia) e Christian Peacemakers Teams (Canada e Stati Uniti) stabiliscono una presenza fissa nel villaggio e iniziano a scortare quotidianamente i bambini.
Nel corso di queste scorte civili i volontari subiscono due attacchi (29 settembre e 9 ottobre) in seguito ai quali e grazie al la voro di diverse associaizioni israeliane per i diritti umani,  il Knesset Committee for Children's Rights (Commissione per i diritti dei Bambini del Parlamento Israeliano) stabilisce la necessità di una scorta armata. Da metà ottobre 2004 soldati e poliziotti israeliani si alternano a scortare i bambini: con una jeep e quattro soldati ci dui due a piedi (esercito) e una jeep con due poliziotti dentro al mezzo (polizia). Non mancano i problemi: i ritardi nell'arrivo delle scorte sono comuni e i bambini spesso arrivano a scuola oltre l'inizio delle lezioni. Inoltre, nonostante la scorta ufficiale, i coloni infastidiscono o minacciano bambini e soldati, giungendo anche ad attaccarli. I volontari internazionali monitorano quotidianamente la scorta fin dove possibile, sollecitandone l'arrivo se in ritardo, e compilano un report bisettimanale, inviato a diverse organizzazioni israeliane e internazionali che si occupano dell'area.


Camminando insieme verso "il riconoscimento dell'altro".

Con il passare dei mesi, altri bambini decidono di tornare a scuola: quest'anno una ventina di bambini dei villaggi di At Tuba e Maghayir al Abeed frequentano regolarmente le lezioni ad At Tuwani.
La scorta militare sembra diventare uno scenario familiare, a volte regalando a bambini e soldati momenti di relazione, oltre i ruoli assegnati dal conflitto.
In Cisgiordano, dove spesso i bambini sono perquisiti o bloccati dai soldati "per esigenze di sicurezza", la scorta di At Tuba è un passo concreto verso il riconoscimento di diritti dell'altro e della sua dignità umana. Così anche è un modo per aprire spazi di comunicazione umana che vanno oltre "la divisa del soldato".

Ma il fanatismo agressivo di alcuni coloni nazioanl-religiosi, ha portato un escalation degli attacchi nell'utlimo mese: su pressione dei coloni di Maon il percorso della scorta è stato spostato dalla strada piu' diretta e sicura che passa accanto alla colonia, al sentiero più lungo e pericoloso che costeggia l'avamposto (outpost) abitato da alcuni coloni agressivi del movimento dei "Giovani delle colline".
I bambini sono costretti a passare accanto ai caravan e alle baracche, dove alcune famiglie di coloni particolarmente estremisti si sono recentemente insediate. Sabato 7 maggio sedici bambini e due soldati israeliani che li accompagnavano sono stati attaccati da una trentina di coloni, che hanno teso un'imboscata lungo la strada. Nonostante la violenza dell'attacco - i soldati hanno dovuto sparare in aria per allontanare gli aggressori che hanno tirato pietre, calci e pugni ferendo quattro bambini e i due soldati - nessun colono è stato arrestato nè al momento dell'attacco nè nei giorni seguenti.

Il 10 maggio oltre trenta artisti e intellettuali israeliani di primo piano firmano un appello al premier Ehud Olmert e al Ministro della Difesa Amir Perez nel quale chiedono che il governo intervenga per porre fine alle continue aggressioni. Lo stesso giorno l'ufficio del Ministro della difesa dichiara che Perez ha dato disposizione affinché esercito e polizia israeliana aumentino la sicurezza per i bambini palestinesi in West Bank.
La dichiarazione afferma anche che la scorta deve arrestare immediatamente chiunque disturbi i bambini.

Nonostante la dichiarazione, dall'11 al 23 maggio, si sono susseguiti diversi incidenti e ritardi alla scorta. I dati riportati provengono dalle testimonianze dirette dei volontari di Operazione Colomba e dei Christian Peacemaker Teams che quotidianamente, monitorano la scorta e dalle testimonianze dei bambini e dei soldati raccolte dai volontari al termine della scorta stessa.

Giovedi 11 Maggio
Durante il tragitto del mattino, un colono ha seguito bambini e soldati gridando verso di loro e soffiando nello shofar (corno rituale). I soldati non hanno cercato di allontanare l'uomo.

Lunedi 15 Maggio

La scorta del pomeriggio e' arrivata alle 14.30, un'ora e mezzo dopo l'orario previsto. I soldati non hanno dato nessuna spiegazione del ritardo.

Giovedi 18 maggio
La scorta del mattino e' arrivata con piu' di un'ora di ritardo all'appuntamento con i bambini. I bambini hanno aspettato tutto il tempo al punto di incontro, vicino ai capannoni per l'allevamento dei polli della colonia di Ma'on. In quest'area altre volte i coloni hanno infastidito o attaccato i bambini mentre aspettavano la scorta o dopo che questa si era allontanata.

Sabato 20 Maggio
Durante il tragitto del mattino, quattro coloni vestiti di bianco e con il capo coperto dagli scialli, si sono avvicinati alla scorta e ai bambini. I soldati non hanno impedito ai coloni di entrare in contatto con i bambini.
I bambini hanno riferito di essere stati spintonati.

Domenica 21 Maggio
Durante il tragitto del mattino, due coloni, un uomo e una donna, si sono avvicinati ai bambini in prossimita' del caravan bianco. La donna ha inseguito i bambini scacciandoli indietro, oltre la collina, fuori dalla vista dei volontari. I bambini e i soldati hanno riferito che la donna ha afferrato e strattonato due bambine e ha cercato di trascinare un bimbo di sette anni fuori dal gruppo, verso il caravan. La donna ha urlato ai toccarli. I soldati non hanno cercato di fermare nessuna delle azioni dei coloni. Il comandante della jeep ha affermato che non si sono interposti perché, secondo gli ordini ricevuti, come soldati non possono toccare i coloni a meno di non essere direttamente attaccati, inoltre come soldati maschi non sono autorizzati a toccare donne ebree.

Martedi 23 Maggio

Durante il tragitto del mattino, in prossimita' della baracca con il telo nero, due uomini ed una donna sono corsi urlando verso il gruppo composto da 15 bambini, due soldati a piedi, un veicolo militare ed una jeep della polizia. I bambini riferiscono che i coloni non li hanno attaccati perché i militari si sono interposti. La donna aveva in mano una telecamera e apparentemente ha effettuato delle riprese.

Mercoledi 24
La scorta dopo la fine della scuola, sollecitata diverse volte, e' arrivata con un ritardo di 20 minuti, nessun soldato a piedi ha accompagnato i bambini.

Giovedi 25
Durante il tragitto del mattino, due coloni hanno aspettato i bambini al caravan bianco, fischiando al loro passaggio.