Polizia di frontiera disperde violentemente dimostranti pacifici

COMUNICATO STAMPA
Israele/Territori Palestinesi Occupati - 29 luglio 2005

POLIZIA DI FRONTIERA DISPERDE VIOLENTEMENTE DIMOSTRANTI PACIFICI
Quattro persone israeliane e una donna irlandese arrestati, due palestinesi e tre israeliani feriti

Bil’in, Territori Occupati Palestinesi, 29 luglio.

Quattro persone israeliane e una donna irlandese arrestati, due giovani palestinesi e tre israeliani feriti. E’ questo il bilancio della manifestazione pacifica che si è svolta oggi a Bil’in, villaggio palestinese del distretto di Ramallah, a oltre 20 chilometri da Gerusalemme.
Intorno alle ore 13.00, un gruppo nonviolento di dimostranti (Palestinesi, Israeliani ed Internazionali) hanno provato a raggiungere il cantiere del muro di separazione vicino alle abitazioni. Ciascun dimostrante si è presentato al cantiere con il cartello appeso al collo “io sono Abdallah Abu Rahma” in diverse lingue in solidarietà ad Abdallah Abu Rahma, arrestato dalla border police durante la manifestazione contro il muro a Bil’in svoltasi mercoledi’.
Abdallah, Abu Rahma, che stava manifestando in modo pacifico, è stato picchiato prima di essere arrestato, e, secondo il quotidiano Haaaretz di ieri “ Il video che ha ottenuto anche Haa’retz mostra chiaramente la border police che attacca violentemente l’uomo e lo prende a calci dopo averlo immobilizzato e fatto sdraiare prono. (…) queste dimostrazioni definite pacifiche dai partecipanti frequentemente si trasformano in violenti scontri con la compagnia 22 della border police destinata a disperdere la manifestazione. Un’indagine di Haaretz ha scoperto che i poliziotti di questa compagnia hanno fatto false accuse contro i dimostranti e hanno eseguito alcuni arresti sulla base di queste accuse.”
Oggi non appena il gruppo è stato vicino al cantiere, con in prima linea una casa simbolica di polistirolo arancione e bianco per protestare contro lo spostamento dei coloni di Gaza negli insediamenti della West Bank dopo il ritiro del prossimo agosto, un gran numero di soldati ha impedito di proseguire con un recinto di filo spinato. Due gruppi di soldati si sono appostati ai lati della strada, nascosti dietro ulivi e case. I manifestanti hanno provato a proseguire fino al cantiere, ma la border police ha reagito arrestando tre attivisti israeliani promettendo al gruppo che sarebbero stati rilasciati solo nel caso i manifestanti si fossero ritirati. Il gruppo è arretrato, ma l’esercito non ha rilasciato gli attivisti. Non appena il corteo si è riavvicinato al filo spinato, i soldati hanno cominciato a sparare bombe sonore e gas lacrimogeni contro il gruppo.
Parte delle persone è rientrata in fuga al villaggio; i soldati hanno sparato più volte verso alcuni ragazzini che stavano tirando pietre e verso il gruppo pacifico di manifestanti.
Pochi minuti dopo hanno cominciato a caricare la gente sulla strada, sparando gas lacrimogeni, bombe sonore e pallottole di gomma.
A quel punto i manifestanti hanno cercato riparo trovandolo nelle case, nei negozi e nei pollai.
La raffica dei soldati non si è fermata: la border police ha continuato a sparare nel villaggio, ferendo un giovane palestinese ad una gamba con una pallottola di gomma e un altro alla testa; tre israeliani sono stati colpiti dall’involucro dei gas lacrimogeni.
Un’irlandese e un altro cittadino israeliano sono stati arrestati durante la carica, che è proseguita fino verso le 15.00.
I soldati hanno continuato a sparare per lungo tempo dopo aver lasciato il villaggio.
Solo nel tardo pomeriggio tre dei quattro manifestanti israeliani sono stati rilasciati.

I volontari di Operazione Colomba erano presenti alla manifestazione. Sono a disposizione delle fotografie.

Operazione Colomba [Ass. Papa Giovanni XXIII]