Gennaio 2011

SITUAZIONE E AZIONI

Il 2011 si è aperto con un'azione di risistemazione dell'entrata del villaggio, in continuità con le iniziative di resistenza nonviolenta intraprese ogni sabato dagli abitanti di At-Tuwani negli ultimi mesi. Il primo gennaio sono stati piantati simbolicamente degli alberi da Hafez e da Luisa Morgantini, a nome della presenza internazionale nell'area. Nei due sabati seguenti l'azione non è avvenuta a causa della concomitanza di celebrazioni funebri che hanno coinvolto le famiglie del villaggio.

Sabato 22 gennaio si è svolta un'importante attività di semina presso la valle di Kharrouba che ha visto partecipi la maggior parte degli abitanti del villaggio di At-Tuwani e fin da subito anche molti coloni di Havat Ma'on, che hanno tentato di bloccare i lavori.
L'arrivo delle forze dell'ordine ha evitato l'accendersi di scontri e i contadini hanno potuto terminare la semina in sicurezza.
La stessa attività programmata Meshakha, prevista per l'ultimo sabato del mese, è stata rimandata a causa della pioggia.
In questa vallata si sono evidenziate diverse violazioni di proprietà di terre palestinesi da parte dei coloni, sia mediante l'aratura dei campi, che attraverso il pascolo delle greggi. Nel vicino villaggio di Maghayir al Abeed sono stati uccisi una pecora ed un cane a colpi di pistola e nell'area alcuni pastori hanno subito degli attacchi verbali, talvolta anche fisici.
Nella seconda metà del mese la situazione è andata peggiorando nel villaggio beduino di Umm al Kher, a causa della violenza dei coloni del vicino insediamento di Karmel. Quest'ultimi hanno cominciato a svolgere delle attività provocatorie spostando massi che proteggevano il villaggio dall'arrivo dei bulldozer e piantando alberi in terre non di loro proprietà, ostruendo il passaggio dei pastori palestinesi costretti così ad utilizzare percorsi alternativi più lunghi e pericolosi.
Domenica 23 gennaio, due volontari della Colomba, durante l'accompagnamento dei pastori di Umm al Kher, sono stati attaccati con calci, pugni e sassi da due coloni di Karmel a volto scoperto, riuscendo a sottrarre loro anche una videocamera. La polizia inizialmente ha suggerito di cancellare le prove dell'aggressione per riavere integro l'apparecchio sottratto ma in seguito, vista l'intransigenza dei volontari, ha provveduto a restituire la videocamera (ovviamente senza i video) e accompagnarli a Kyriat Arba per denunciare l'accaduto. Il 14 gennaio sono arrivate al villaggio per un incontro organizzato dai membri dell'associazione "The Other Voice", delle famiglie israeliane provenienti da Sderot, alcune delle quali sfollate dalle colonie di Gaza. Nella giornata si è condiviso il gioco, il pranzo, il lavoro e la paura figlia della violenza del conflitto, nella speranza condivisa che le cose possano cambiare attraverso nuovi percorsi di pace e riconciliazione.
Il mese di gennaio chiude il primo semestre scolastico. La fine delle lezioni, solitamente prevista per le 13, è stata anticipata alle 11 e la scorta, in accordo con il direttore, ha anticipato l'ordine di accompagnamento. Nella pratica le lezioni sono terminate sempre intorno alle 10, di conseguenza le Colombe hanno spesso dovuto sollecitare la scorta ad anticipare l'arrivo. Il mattino del 19 gennaio la scorta non si è presentata e dopo varie sollecitazioni telefoniche da parte delle Colombe, i bambini, stanchi di attendere, sono scesi da soli per una strada alternativa che porta alla scuola. Mentre le Colombe cercavano di raggiungere i bambini per proteggerli da eventuali attacchi, dalla strada che collega Havat Ma'on all'old Havat Ma'on Hill, è spuntato un colono in auto che ha inseguito i bambini allo scopo di terrorizzarli. Nel frattempo due giovani coloni mascherati sono usciti dal boschetto spaventando ulteriormente i bambini in corsa. Le Colombe, interposte tra i coloni e i bambini, hanno lasciato il tempo a quest'ultimi di allontanarsi senza conseguenze. La sera del 3 gennaio alcuni coloni e soldati si sono presentati all'entrata del villaggio. Poco dopo sono arrivati altri mezzi militari che hanno bloccato le entrate di Tuwani e pattugliato il villaggio.
Inizialmente i soldati hanno giustificato l'azione in merito ad un presunto furto avvenuto nelle case di Havat Ma'on da parte di abitanti di At-Tuwani; successivamente appurata l'inconsistenza della denuncia da parte dei coloni, i soldati sono rimasti nel villaggio dichiarando di voler proteggere il villaggio palestinese dalla possibile reazione violenta dei coloni dell'avamposto.
In seguito tutti i mezzi militari hanno abbandonato il villaggio, ma per alcuni giorni si sono susseguiti pattugliamenti notturni. Nel mese di gennaio si è evidenziata la presenza di diversi check points volanti nell'area attorno ad At-Tuwani, soprattutto nella Road At-Tuwani- al Birqueh, nella quale è stato eseguito anche qualche arresto.
In queste circostanze i militari e la Border Police non hanno apprezzato  l'attività di monitoraggio da parte delle Colombe, obbligando anche a cancellare le registrazioni, pena l'arresto.