Aprile 2011

SITUAZIONE E AZIONI

Dopo un periodo piuttosto teso, culminato con l'accoltellamento di un pastore da parte di un colono nei pressi di At-Tuwani, il mese di aprile si è rivelato più tranquillo del previsto. Ciò ha significato concretamente meno emergenze per noi e soprattutto più tranquillità e quotidianità per il villaggio.
Un'immagine che racchiude in sé il mese appena trascorso e che ci ha fatto assaporare la piena soddisfazione per il nostro "lavoro" è la mezz'ora di sonno che un pastore, visibilmente stanco e affaticato, si è concesso mentre noi eravamo lì ad assicurarci che né soldati, né coloni arrivassero a minacciare lui e il suo gregge.

Verso la fine del mese le persone del villaggio hanno iniziato la raccolta nelle valli vicine.
I volontari di Operazione Colomba le hanno accompagnate assicurandosi che i coloni o i soldati non interrompessero i lavori. Per ora non ci sono stati comunque incidenti. I volontari hanno continuato le usuali attività di accompagnamento dei pastori e di monitoraggio della scorta militare per i bambini che vengono a scuola a At-Tuwani dai villaggi vicini. Non sono stati riscontrati eventi particolarmente gravi, ma è stata registrata una certa negligenza da parte dei soldati, che si sono spesso presentati in ritardo durante la festività della Pasqua ebraica.
Proprio in uno di questi giorni un gruppo di famiglie di coloni. che si stava spostando a piedi da un insediamento all'altro, ha attraversato diversi villaggi e terreni palestinesi spaventando la popolazione. Le famiglie erano scortate da due mezzi dell'esercito, che questa volta sono stati molto precisi e puntuali. Durante i weekend di aprile si sono svolte alcune azioni nonviolente ad At-Tuwani e nei villaggi vicini. Queste azioni sono sempre state portate a termine con successo, anche grazie al comportamento corretto dei militari israeliani. In particolare a Susiya, dopo un brutto incidente in cui un pastore è stato picchiato da alcuni coloni, si è svolta un'azione volta alla potatura degli ulivi nei campi adiacenti alla colonia. All'uscita dei coloni e alle loro proteste, i soldati hanno interdetto la zona agli israeliani e hanno lasciato continuare indisturbati i palestinesi nei loro lavori.
Ad At-Tuwani si sono svolte diverse azioni vicino al boschetto in cui sorge l'avamposto israeliano, in una zona che era stata ingiustamente vietata agli abitanti del villaggio nel periodo successivo all'accoltellamento. Queste azioni puntavano a ristabilire i confini delle terre.
Le azioni sono state portate a termine tranquillamente e quando i coloni si sono avvicinati le forze dell'ordine li hanno tenuti lontani.
Dopo una di queste azioni, un gruppetto di giovani coloni ha fatto una passeggiata provocatoria in una valle tra il villaggio e l'insediamento, esercitandosi a lanciare sassi con le fionde. I volontari di Operazione Colomba hanno controllato la situazione e si sono assicurati che non ci fossero rischi per le persone.
Un evento importante è stata la sesta conferenza di Bil'in sulla resistenza popolare palestinese. Anche il comitato popolare delle South Hebron Hills si è fatto sentire: due pulmini pieni di gente sono partiti da At-Tuwani alla volta di Bil'in. Tra gli uomini provenienti da tutta la zona, si distinguevano due anziane signore in rappresentanza
delle donne del villaggio, da sempre colonne portanti della lotta nonviolenta. Anche un volontario di Operazione Colomba e un volontario del CPT hanno partecipato alla
conferenza. In questo mese, soprattutto durante le vacanze di Pasqua, diverse delegazioni sono venute in visita al villaggio. Ma queste non sono state le uniche visite: molto importante quella del governatore di Hebron, che ha seguito quella del mese scorso del primo ministro palestinese Salam Fayyad.
All'interno del fermento politico che sta attraversando la Palestina, sembra che ci sia un crescente interesse ad interloquire con i comitati popolari di resistenza nonviolenta, tra cui quello delle South Hebron Hills. In questo senso si spiega anche la convocazione dei coordinatori dei diversi comitati da parte del console statunitense e la partecipazione diretta di Salam Fayyad alla conferenza di Bil'in.
Nonostante il periodo molto tranquillo, è arrivata improvvisa una notizia che ci ha colpito molto. Il 15 aprile è stato sequestrato e poi ucciso Vittorio Arrigoni, attivista e blogger italiano per l'ISM nella Striscia di Gaza. Pur essendo in un contesto molto diverso, siamo rimasti fortemente scossi dalla notizia che abbiamo sentito molto vicina a noi, in quanto connazionali e impegnati sul campo. Non vogliamo spendere altre parole e ci uniamo alle riflessioni pubblicate sul sito.