Ottobre 2011

SITUAZIONE ATTUALE - CONDIVISIONE e LAVORO - VOLONTARI

Il 31 Ottobre è stato un giorno storico: all'Assemblea generale annuale dell'UNESCO la Palestina è stata ammessa come membro effettivo.
Pochi i voti contrari tra i quali quelli di Stati Uniti, Israele, Canada, Australia e Germania.
Hanno votato a favore 107 Stati, mentre 52 (Italia compresa) si sono astenuti. In precedenza la Palestina aveva solamente lo status di osservatore.
Netanyahu ha bollato come "un disastro" il risultato del voto, ed il suo gabinetto di governo ha già optato per la costruzione di duemila nuove case per coloni a Gerusalemme Est ed in Cisgiordania, e ha bloccato il trasferimento di fondi all'ANP (dazi doganali e tasse che ha il compito di raccogliere per conto dell'Autorità Nazionale Palestinese nel rispetto degli accordi di Oslo del '93).
I ministri del governo di Abu Mazen sono attivi nel cercare l'approvazione anche in altre dodici sedi di agenzie internazionali, tra cui l' Organizzazione Mondiale della Sanità e l' Agenzia Atomica Internazionale.


Continua il periodo di siccità nelle South Hebron Hills e di conseguenza i pastori escono molto di rado per portare al pascolo le greggi. Per questo motivo gli accompagnamenti con i pastori sono diventati poco frequenti, specialmente nell'ultima parte del mese.
Nonostante ciò nella prima settimana di ottobre i volontari di Operazione Colomba hanno accompagnato un pastore di Magayr Al Abeed al pascolo con le greggi nelle colline vicine all'avamposto di Havat Ma'on. Qui più volte un colono è uscito per intimidire il pastore palestinese, aizzando alcuni cani e  lanciando sassi contro le pecore. In alcune di queste occasioni il colono ha contattato l'esercito che sopraggiunto ha fatto ingiustamente allontanare il pastore palestinese, il quale più volte ha manifestato la paura di essere arrestato e incarcerato.
Senza la presenza dei volontari di Operazione Colomba le colline più vicine all'avamposto sono di fatto impraticabili per i pastori palestinesi.
Il 7 ottobre alle 6.00 del mattino un nutrito gruppo di coloni è uscito dal bosco in cui si trova l'avamposto di Havat Ma'on dirigendosi nella valle dove si trovano gli ulivi coltivati dai palestinesi del villaggio. Questo loro gesto ha causato grande preoccupazione nel villaggio, sopratutto nelle case ubicate più in prossimità del boschetto e dei campi di ulivi. Successivamente l'esercito è arrivato sul posto insieme al capo della sicurezza della colonia di Ma'on ed il gruppo di coloni si è ritirato verso l'avamposto. Il secondo mese di scuola è stato particolarmente problematico per quanto riguarda il monitoraggio della scorta militare che ha il compito di accompagnare e proteggere alcuni bambini dei villaggi di Tuba e Magayr Al Abeed nel tragitto tra casa e scuola.
In molte occasioni la scorta si è presentata in ritardo, con punte fino a due ore, ed i militari raramente hanno camminato a fianco dei bambini lungo il tragitto come dovrebbero. Il 16 ottobre in particolare la scorta la mattina ha abbandonato i bambini addirittura prima della metà del percorso; mentre nel pomeriggio non si è proprio presentata, costringendo i bambini ed alcuni internazionali a percorrere da soli tutto il tragitto verso casa. Questi continui ritardi ed assenze hanno esasperato i bambini che più volte hanno intrapreso da soli il tragitto di ritorno verso casa, mettendosi così in grave pericolo.
La strada in questione passa tra l'avamposto di Havat Ma'on e la colonia di Ma'on, ed in passato è stata luogo di aggressioni ed intimidazioni verso i bambini da parte dei coloni. I volontari di Operazione Colomba hanno scritto un comunicato stampa e contattato le varie organizzazioni che si occupano di diritti dei minori nelle South Hebron Hills, al fine di fare pressione sull'esercito perché torni ad assicurare il diritto di questi bambini di recarsi a scuola in sicurezza e senza disagi.
Intorno alle 6.10 del 26 ottobre i volontari di Operazione Colomba hanno ricevuto una chiamata da da Yesh'din (organizzazione che offre assistenza legale gratuita ai palestinesi nei territori occupati) che li avvertiva di un'irruzione notturna da parte dei militari israeliani nel vicino villaggio di Jawwaya.
Stando alle dichiarazioni del capofamiglia, alle 4:30 della notte precedente, 15 soldati sono entrati nella loro tenda mettendola a soqquadro e accusandoli di aver sottratto delle pecore dal vicino insediamento israeliano di Ma'on. Senza addurre spiegazioni i soldati si sono poi diretti all'ovile facendo uscire le pecore e disperdendole. Al momento di lasciare il villaggio i soldati hanno prelevato il figlio maggiore, trattenendolo per ore e rilasciandolo nei pressi dell'insediamento di Ma'on.
Alla partenza dei soldati sono stati ritrovati un agnello ucciso, una pecora resa cieca e altre quattro con zampe spezzate. Inoltre la famiglia ha riscontrato la mancanza di 21 capi nel gregge e due aborti di pecore gravide. Per la famiglia Palestinese la perdita delle pecore equivale ad un assenza di entrate economiche per molti anni.
I volontari hanno documentato i danni arrecati dai soldati, raccolto la testimonianza della famiglia, la quale ha espresso l'intenzione di denunciare il comportamento dei soldati. Su questo grave episodio è stato inoltre diffuso un comunicato stampa.
Anche ottobre è stato un mese ricco di delegazioni. Il 6  membri del coordinamento dell'OCHA per l'allevamento e l'agricoltura hanno visitato At-Tuwani e incontrato alcuni leader del villaggio. E' stato ospite del villaggio un gruppo di americani e palestinesi, intenzionati ad organizzare a febbraio prossimo una maratona di 5 giorni che partirà da At-Tuwani e giungerà sino a Jenin attraversando tutta la West-Bank.
Tra le altre gradite visite, vi è stata una studentessa italiana che sta scrivendo una tesi in cinematografia riguardante la vita in Palestina. La particolarità della tesi è nella inversione dei ruoli tra colui che riprende e il soggetto ripreso. La studentessa nei due giorni trascorsi al villaggio ha infatti consegnato la macchina da presa ad alcune ragazze di At-Tuwani, lasciando che fossero loro a riprendere la loro quotidianità.  
Nel corso di questo mese si è rintensificata la collaborazione tra Operazione Colomba e EAPPI (Ecumenical Accompany Program in Palestine and Israel), i quali hanno espresso il desiderio di affiancare i volontari italiani nello svolgimento del monitoraggio alla scorta dei bambini.
Entrambe le associazioni si recano in alcuni villaggi delle South Hebron Hills a dormire nella notte tra venerdì e sabato, essendo sabato una delle giornate statisticamente più a rischio attacco coloni. Le colombe hanno continuato a dormire il venerdì notte nei villaggi di Tuba e Waadi Jeesh.
In quest'ultimo a tutt'oggi permane la presenza di un road block che ne impedisce il raggiungimento tramite veicoli motorizzati.
Sfruttando l'assenza di accompagnamenti con i pastori i volontari hanno consolidato i rapporti con gli abitanti di alcuni villaggi vicini ad At-Tuwani, tra cui  Umm Fagarah e Al Fakheit. Durante il mese sono arrivati Miriam, Stefano, Maria e Roberto. I primi due rimarranno per tre mesi, mentre gli ultimi due per uno. Hanno lasciato il villaggio Teresa, Corrado, Manuela e Nicola.