Aprile 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Aprile è iniziato con la demolizione da parte dell’esercito israeliano di sei abitazioni nel villaggio beduino di Um Al Kher, nelle colline a Sud di Hebron: 35 palestinesi, di cui 17 bambini, sono rimasti senza casa!
Nonostante nelle prime due settimane non si siano registrati morti palestinesi o israeliani nel contesto di aggressioni o scontri (dal mese di ottobre 2015, quando ha avuto inizio la nuova esplosione di violenza, questo è stato il periodo più lungo senza uccisioni), nei Territori palestinesi occupati le Forze israeliane solo questo mese hanno ferito 104 palestinesi, tra cui 17 minori. La maggior parte dei casi (82%) sono avvenuti in scontri verificatisi nel corso di manifestazioni.
Il maggior numero di ferimenti (45) è stato registrato nel corso di un singolo episodio avvenuto nel villaggio di Duma (Nablus): le Forze israeliane sono intervenute negli scontri tra palestinesi e coloni israeliani che, secondo quanto riferito, stavano marciando verso il villaggio per esprimere solidarietà al colono israeliano sotto processo per l’attacco incendiario del luglio 2015, aggressione che aveva provocato la morte di tre membri di una famiglia palestinese.
Il mese si è concluso con il grave fatto dell'uccisione di una giovane donna palestinese incinta e del fratello sedicenne avvenuta al checkpoint militare di Qalandiya, vicino a Ramallah.
Anche nelle colline a sud di Hebron gli episodi di violenza in questo mese non sono mancati e la presenza di soldati israeliani è massiccia.
Esempio di quanto detto sono gli episodi accaduti ripetutamente durante tutto il mese nelle zone limitrofe all'avamposto di Avigayil. Qui, infatti, un pastore palestinese è stato attaccato dai coloni in diverse occasioni, in una di queste l'esercito israeliano è dovuto intervenire arrivando ad arrestare un colono. In risposta all'arresto poche ore dopo il pastore palestinese è stato picchiato violentemente dai parenti del colono. Nei giorni successivi, allo stesso pastore palestinese è stato impedito di portare le greggi vicino le zone limitrofe all'avamposto, dove nessuna legge comunque ne vieterebbe l'accesso.

CONDIVISIONE, LAVORO e NOVITA' SUI VOLONTARI

Aprile è il mese in cui i Palestinesi raccolgono i frutti della terra, ma il semplice gesto di raccogliere il grano diventa pericoloso, specialmente quando i campi sono situati vicino alle colonie o agli avamposti israeliani.
Nelle ultime due settimane i volontari di Operazione Colomba hanno quindi accompagnato il raccolto dei palestinesi nelle loro terre.
Esempio della fatica di poter raccogliere i frutti della terra nei territori occupati è ciò che è successo nel villaggio palestinese di Al Mufaqarah dove i soldati israeliani hanno impedito ad un gruppo di circa 20 palestinesi, che stavano lavorando vicino all’avamposto israeliano di Avigayil, di completare il raccolto. Secondo i soldati israeliani il campo che i palestinesi stavano lavorando era situato troppo vicino all’avamposto. I volontari di Operazione Colomba presenti sono stati vicini ai palestinesi, i quali non hanno potuto terminare di lavorare l'ultima parte del loro campo.
I volontari di Operazione Colomba, inoltre, sono stati presenti all'inizio del mese alle demolizioni avvenute nel villaggio palestinesi di Um Al Kher.
Pochi giorni dopo i volontari hanno aiutato i palestinesi a sistemare le macerie e a costruire delle case provvisorie, condividendo il dolore e la paura degli sfollati e cercando di fornire loro ogni appoggio necessario.
Alla fine del mese un corposo gruppo di forze israeliane ha scortato alla piscina del villaggio palestinese di Al Karmil circa cento coloni. L’esercito israeliano ha bloccato la strada che connette Al Karmil agli altri villaggi delle colline a Sud di Hebron per più di due ore, fermando e controllando tutte le macchine palestinesi che passavano nella zona. I volontari di Operazione Colomba hanno monitorato la situazione cercando di essere vicini ai palestinesi i quali sono stati perquisiti e in alcuni casi non è stato concesso loro di raggiungere la piscina.
La scorta militare israeliana che accompagna i bambini di Tuba e Maghayr al Abeed alla scuola di At Tuwani in questo mese si è svolta in modo regolare. In due casi l'esercito si è presentato in ritardo costringendo i bambini ad attendere. In uno di questi un soldato ha giustificato il ritardo di oltre 40 minuti dicendo che era al bagno. In un caso specifico, inoltre, la scorta non si è presentata costringendo i bambini a percorrere la strada più lunga accompagnati dai volontari.
I volontari di Operazione Colomba in questo mese hanno condiviso la fatica di raccogliere il “cursanni”, una pianta usata per sfamare pecore e capre nei mesi invernali quando non c’è più vegetazione nei campi.
Insieme ai Palestinesi hanno imparato a godere della soddisfazione che il duro lavoro del raccolto può dare.
Durante le pause hanno mangiato con le famiglie e vissuto momenti di condivisione diretta con la gente imparando da loro il significato della "resistenza quotidiana", fatta di semplici gesti ma che ci ricordano costantemente la scelta della nonviolenza.