Agosto 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Attesa e tensione hanno scandito il torrido mese di Agosto: la popolazione palestinese ha vissuto infatti momenti di terrore fatti di demolizioni, training militari all'interno dei villaggi e episodi di violenza da parte dei coloni.
In area C (la parte di Palestina occupata e controllata militarmente e civilmente da Israele) le autorità israeliane hanno distrutto o confiscato 42 strutture, sei di questi episodi si sono verificati in comunità beduine palestinesi già a rischio di trasferimento forzato. Molti di quegli edifici erano stati forniti precedentemente come assistenza umanitaria; ne facevano parte ripari di emergenza, ma anche allacciamenti per l'acqua. La confisca di questi ultimi significa che quasi 1.000 palestinesi, distribuiti in 5 comunità agricole nella Valle del Giordano, continueranno a soffrire la carenza d'acqua. Le azioni di cui sopra portano a 200 il numero di strutture di assistenza distrutte o confiscate dall'inizio del 2016; quasi il doppio delle 108 del 2015.
Esemplari sono i due episodi avvenuti nel villaggio palestinese di Umm al Kheir, nelle colline a sud di Hebron. Il 9 agosto, infatti, le forze militari israeliane hanno demolito cinque strutture (tre delle quali costruite con fondi dell’Unione Europea), lasciando 27 palestinesi, di cui 16 bambini, senza casa; due settimane dopo, il 24 agosto, lo stesso villaggio si è visto demolire anche 2 case private e il centro comunitario. Un altro villaggio delle colline a Sud di Hebron, Khallet Athaba, ha vissuto momenti difficili nel mese di agosto: qui le forze militari israeliane hanno distrutto due cisterne d’acqua e ben 700 alberi di ulivo, tagliandone i tronchi e mettendo del veleno per impedirne la ricrescita.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Grazie ad un gruppo numeroso di volontari le attività svolte sono state varie: accompagnamenti, visite, viaggi esplorativi, ma soprattutto presenza costante nelle emergenze che hanno scandito i giorni del mese di agosto. La presenza massiccia di forze israeliane nell'area si è concretizzata con incursioni di soldati nei villaggi della Massafer Yatta alla fine del mese, questi ultimi sono stati monitorati dai volontari di Operazione Colomba i quali hanno condiviso il dolore e la paura degli abitanti della zona. Infatti spesso, durante questi raid, i soldati israeliani entrano nelle case, perquisiscono, spaventano e a volte detengono persone senza nessuna accusa formale. Per due volte l’arrivo dei volontari, muniti di telecamere e in contatto con avvocati israeliani, ha fermato le incursioni.
Il villaggio beduino di Umm al Kheir è stato demolito per ben due volte in questo mese, i volontari di Operazione Colomba si sono impegnati a monitorare le demolizioni stesse e a partecipare alle azioni di ricostruzione coordinate da attivisti palestinesi e israeliani nei giorni seguenti.
A fine mese è iniziata la scuola e con essa anche lo school patrol (i bambini provenienti dai villaggi di Tuba e Maghayr al-Abeed arrivano e tornano da scuola accompagnati dall'esercito israeliano; i volontari di Operazione Colomba monitorano la scorta dei soldati tutti i giorni, cercando di garantire la sicurezza dei bambini in caso di ritardi o mancanze di quest’ultima).
In diverse occasioni i volontari che stavano raggiungendo i bambini per aspettare con loro i soldati in ritardo, sono stati inseguiti, attaccati dai coloni dell'avamposto di Havat Ma'on, oppure sono stati obbligati a prendere una strada più lunga.
Come il mese precedente, anche durante agosto i volontari sono usciti dalle South Hebron Hills per continuare gli accompagnamenti ad alcuni pastori nella zona di Nablus.