Aprile 2019

SITUAZIONE ATTUALE

Il mese di aprile si apre con le tanto attese elezioni in Israele. All’indomani del voto i risultati sembrano incerti, segnando un testa a testa tra il partito Likud guidato da Benjamin Netanyhau e il partito “il Blu e il Bianco” guidato dall’ex capo dell’esercito Benny Gantz. Lo spoglio conferma la situazione di equilibrio, ma il Primo Ministro uscente ha dalla sua l’appoggio delle liste di destra e risulta vincitore. Nei giorni successivi al voto il Presidente israeliano Rivlin affida l’incarico per formare un nuovo governo a Netanyahu. La nuova Knesset fa il suo giuramento il 30 aprile, mentre nei primi giorni di maggio il riconfermato (per la quinta volta) Primo Ministro presenterà una squadra di Governo.
L’OCHA OPT (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs in the Occupied Palestinian Territories) riporta che nel mese di aprile in Cisgiordania sono stati feriti dall’esercito israeliano circa 405 palestinesi. L’incidente più grave si è registrato nella città di Hebron il 9 aprile dove 350 palestinesi, per la maggior parte studenti, hanno inalato gas lacrimogeni lanciati all’interno di una scuola maschile a seguito di scontri nell’area.

Nei Territori palestinesi occupati si sono inoltre verificate un totale di 28 demolizioni da parte dell’esercito israeliano, 15 delle quali nell’area est di Gerusalemme, che hanno sfollato 33 persone.
Sempre riportato nel report OCHA OPT nell’area occupata della Valle del Giordano sono stati confiscati 51km quadrati di terre palestinesi e cinque villaggi del distretto di Tubas sono stati isolati e dichiarati area militare chiusa, alla quale si può accedere solo con un permesso rilasciato dall’Autorità Palestinese. (Fonte: www.ochaopt.org/poc/9-22-April-2019).

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di aprile nelle Colline a Sud di Hebron porta con sé il caldo che fa seccare le spighe di grano, pronte per essere raccolte. I volontari di Operazione Colomba si sono recati quotidianamente in accompagnamenti a pastori e contadini che hanno lavorato sodo tutto il giorno per finire prima dell’inizio del mese di Ramadan.
Durante la settimana della Pasqua ebraica l’esercito israeliano ha aumentato la presenza nel territorio. Le grotte palestinesi di Sarura, vicine al villaggio di At-Tuwani, sono state soggette di raid per tre volte nel giro di pochi giorni. L’esercito e la polizia hanno fotografato sia l’interno che l’esterno delle grotte e intimato i ragazzi del collettivo Youth of Sumud ad andarsene.
Non sono purtroppo mancate demolizioni: nel villaggio palestinese di Susiya nel giro di due giorni la stessa tenda è stata confiscata, ricostruita e poi riconfiscata nuovamente. Ci vivevano 3 persone, che il giorno seguente hanno ricominciato a costruire il loro rifugio.
La resistenza popolare nonviolenta non si è fermata. Oltre le ordinarie attività quotidiane, il 20 aprile è stata organizzata un’azione dove si sono piantati degli ulivi vicino al villaggio di At-Tuwani. La risposta dell’esercito israeliano è stata molto dura: ha violentemente arrestato senza valido motivo un attivista palestinese di 22 anni, un attivista israeliano e detenuto in centrale di Polizia due volontarie di Operazione Colomba, sottoposte a interrogatorio. Le volontarie e l’attivista israeliano sono stati rilasciati la sera del giorno stesso mentre l’attivista palestinese ha dovuto attendere un giorno in più e pagare una cauzione di circa 500euro.
A distanza di una settimana, durante il raccolto del grano nella valle palestinese di Humra, villaggio di At-Tuwani, l’esercito israeliano ha intimato ai lavoratori palestinesi di allontanarsi dall’area adiacente all’avamposto illegale di Havat Ma’On. I palestinesi, dopo che si stavano dirigendo verso il loro villaggio, sono stati aggrediti e l’esercito israeliano ha tentato di arrestare alcune persone senza successo. Sono quindi giunti sul posto una trentina di soldati e la polizia israeliana, che hanno allontanato i palestinesi con bombe sonore e gas lacrimogeni.
I volontari hanno proseguito con gli accompagnamenti anche nella Valle del Giordano, dove i beduini palestinesi vengono quotidianamente cacciati dalle terre dove pascolano perché dichiarate zona di addestramento militare.
Nonostante tutto ciò la resistenza palestinese non si ferma. I volontari di Operazione Colomba hanno partecipato con alcuni attivisti di Youth of Sumud ad un workshop nella cittadina di Beit An’an, a nord di Gerusalemme, incentrato sullo scambio di buone prassi per portare avanti la resistenza nonviolenta.