Settembre 2019

SITUAZIONE ATTUALE

Il mese di settembre è stato caratterizzato da un’importante scadenza politica: le elezioni parlamentari, svoltesi il 17 settembre in Israele.
I risultati hanno confermato la mancanza di una maggioranza politica, problematica già emersa nelle elezioni dell’aprile scorso. Vanno quindi avanti i negoziati per un Governo di unità nazionale tra i due partiti in testa: il Likud di Benjamin Netanyahu e il partito “Blu e Bianco” guidato dall’ex generale Benny Gantz.
Nei territori occupati palestinesi il mese di settembre ha visto il perdurare di diverse proteste, con un aumento rispetto al mese scorso del numero di palestinesi feriti dalle forze di difesa israeliane.

A Gaza la repressione delle proteste legate alla Grande Marcia del Ritorno perdura: aumenta il numero di palestinesi colpiti a morte e feriti in queste occasioni. Tra questi non mancano i giovani: 46 il numero di minori assassinati durante la Marcia del Ritorno dal suo inizio nell’aprile 2018.
In Cisgiordania, nel corso del mese, 187 palestinesi (di cui 89 minori) sono stati feriti dai militari israeliani in diversi scontri avvenuti anche durante le proteste a sostegno dei prigionieri politici palestinesi.
Svariati sono stati inoltre gli attacchi da parte dei coloni israeliani a palestinesi e proprietà palestinesi. A poche settimane dall’inizio della raccolta delle olive, tra le proprietà prese di mira e danneggiate spiccano proprio gli alberi d’ulivo di cui, dall’inizio del 2019, ne sono stati sradicati ben 5.000.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

L’avvicinarsi della stagione della raccolta delle olive ha intensificato l’attività dei volontari nelle aree di Betlemme, Gerusalemme Est e nel nord della Cisgiordania, pur mantenendo una presenza solida nelle colline a sud di Hebron.
Qui diversi raid dell’esercito israeliano, in particolare nei villaggi di Al-Mufaqarah e Khallet Athaba, hanno portato alla demolizione di case e pozzi e alla confisca di tende e auto di proprietà palestinese: tre palestinesi sono stati feriti dai soldati israeliani e uno è stato arrestato.
Altri tre arresti sono avvenuti nei pressi del villaggio di al-Rakeez quando l’esercito è intervenuto per dichiarare la zona “area militare chiusa” durante il passaggio di una delegazione di arabi israeliani.
L’attività di monitoraggio dello school patrol per i bambini provenienti dal villaggio di Tuba e Maghayir Al Abeed diretti alla scuola di Tuwani procede regolarmente. Nel mese di settembre la scorta militare israeliana ha accumulato diverse ore di ritardo, venendo spesso meno al suo obbligo legale di protezione di minori palestinesi dagli attacchi dei coloni israeliani della colonia di Ma’on e dell’avamposto illegale di Havat Ma’on. Durante una di queste assenze i bambini sono stati raggiunti e intimiditi da tre coloni - tra i quali il capo armato della sicurezza di Ma’on - che hanno violentemente tentato di impedire loro il passaggio.
Il 21 settembre, poi, una coppia di coloni mascherati provenienti dall’avamposto illegale di Havat Ma’On, hanno rincorso due volontarie di Operazione Colomba che rientravano da un villaggio palestinese nei pressi di Tuwani.
Continuano anche le attività di accompagnamento ai pastori palestinesi e l’accoglienza di delegazioni in visita ai luoghi di resistenza nonviolenta palestinese.
Per quel che riguarda la presenza più a nord di Hebron, i volontari hanno presenziato riunioni di coordinamento e intrapreso viaggi esplorativi nell’area di Salfit, Gerusalemme e Betlemme per offrire appoggio e monitoraggio durante la raccolta delle olive, che avrà inizio tra la prima e la seconda settimana di ottobre.
Parallelamente, continuano gli accompagnamenti ai pastori nella Valle del Giordano, e il sostegno ad azioni di protesta nonviolenta, l’ultima delle quali tenutasi il 28 settembre per reclamare il diritto palestinese di accesso alle risorse idriche nelle zone in prossimità del Mar Morto.