Settembre 2020

SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di settembre in Israele la seconda ondata di Covid-19 ha portato ad un nuovo lockdown imposto almeno per tutto il periodo delle festività ebraiche (che terminerà il 14 Ottobre). Le misure sono state ulteriormente inasprite il 23 settembre, essendo Israele uno dei Paesi con il più alto numero di casi al mondo in rapporto al numero di abitanti.
A fine settembre si contavano in Israele circa 7 mila casi al giorno di Coronavirus, per un totale, da inizio pandemia, di circa 265 mila casi.
Il 30 settembre è stato imposto un ulteriore limite di movimento per coloro che stanno protestando contro il Primo Ministro (accusato di frode e corruzione).
In Palestina nessun nuovo lockdown è stato attuato dall’Autorità Palestinese. Sebbene si contino circa 70 nuovi casi al giorno, l’Autorità Palestinese ha dichiarato di avere la pandemia sotto controllo, non rendendo necessaria una nuova chiusura.

Nella Striscia di Gaza, con circa 1300 casi di Coronavirus, si contano circa 30 nuovi casi giornalieri. Il 7 settembre il Coordinatore delle Nazioni Unite per l’implementazione del Piano di Pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov, ha dichiarato che l’ONU aiuterà nel coordinare i rapporti tra i Territori Occupati ed Israele per prevenire l’impossibilità di accedere ai trattamenti sanitari necessari agli abitanti della Striscia di Gaza e della Palestina.
Il mese di settembre ha visto la firma di Accordi bilaterali tra Israele e due Stati del golfo, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Ambedue, infatti, hanno deciso di stringere accordi, in particolare di forma economica, per posizioni comuni contro l'Iran. Accordi che sono stati apprezzati particolarmente dagli Stati Uniti, che hanno dichiarato di essere dinnanzi ad un importante cambiamento per la politica mediorientale. Il Ministro degli Esteri degli Emirati ha espresso la propria gratitudine verso Netanyahu per aver momentaneamente congelato l'annessione dei Territori Occupati. L'Autorità Palestinese si è espressa fortemente contraria a questi accordi, che tradiscono la causa palestinese.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Nel mese di settembre sono state eseguite molte demolizioni nei villaggi delle colline a sud di Hebron. In particolare, nella mattina del 30 settembre, l’esercito Israeliano ha demolito 2 case ed un forno nel villaggio di Shi’b al Butum e, successivamente, ulteriori 4 case nel villaggio di Ar Rakeez.
Nella notte del 7 settembre, l’esercito Israeliano ha fatto un raid nel villaggio di Tuba, dichiarando di essere alla ricerca di animali presumibilmente rubati dall’avamposto illegale di Havat Ma’on. Durante le ricerche, durate diverse ore nella notte, i coloni dell’avamposto hanno installato dei checkpoint lungo tutta la strada che porta al villaggio, non permettendo agli abitanti di altri villaggi e agli attivisti palestinesi di raggiungere il villaggio di Tuba.
L’8 settembre l’esercito israeliano ha lavorato e livellato la terra palestinese appartenente al villaggio di Zanuta, per permettere l’espansione della vicina colonia di Shim’a.
Per ultimo, i coloni hanno continuato con la costruzione della strada che connette gli allevamenti di mucche alla colonia di Ma’on, passante per la terra palestinese di Umm Zeitouna. Sulla strada i coloni hanno portato diversi caravan, dove ora abitano stabilmente, non permettendo ai pastori di avvicinarsi alla zona. In particolare, il 27 settembre, i coloni dell’avamposto illegale di Havat Ma’on, insieme all’esercito israeliano, hanno scacciato i pastori che erano in Umm Zeitouna a pascolare.