Dicembre 2020

SITUAZIONE ATTUALE

Con l’inizio delle vaccinazioni per il Covid-19 già dal mese di dicembre, Israele è diventando il primo Stato al mondo per percentuale di vaccinati, arrivando al 10% della popolazione già ad inizio del nuovo anno. A metà dicembre, infatti, la campagna di vaccinazione era già iniziata con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu che si era fatto ritrarre durante la somministrazione del vaccino, insieme ad alcuni dei suoi ministri.
A metà del mese un lockdown totale è stato comunque imposto in Israele, e durerà fino alla prima settimana di gennaio: divieto di spostamenti tra città e tra Israele e Palestina, chiusura di ogni bene e servizio se non quelli di prima necessità.
In Palestina le prime dosi di vaccino arriveranno ad inizio gennaio, sebbene non vi siano le strutture adeguate per il mantenimento dei vaccini stessi. L’Autorità Palestinese ha dichiarato di voler vaccinare la popolazione nel minor tempo possibile, con la costruzione di strutture apposite nelle città più grandi, per ora Ramallah, Betlemme ed Hebron. A metà di dicembre è stato imposto il lockdown totale (prima solo nei governatorati di Hebron, Betlemme, Tulkarem e Nablus, e poi in tutti), con divieto di spostamento tra governatorati e chiusura di tutte le attività il venerdì e il sabato, oltre che un coprifuoco notturno. Questo è dovuto al numero ancora crescente di casi.
In Israele si sono indette nuove elezioni, che si terranno il 23 marzo 2021, a meno di un anno dall’accordo programmatico stipulato tra Likud e Blue & White. Sebbene l’accordo servisse per il mantenimento di un governo stabile, la mancata approvazione del budget di Stato (con una votazione avvenuta il 23 dicembre) ha portato la coalizione a collassare completamente, rendendo necessario indire nuove elezioni, le quarte degli ultimi tre anni.

Il 10 dicembre un documento di ripresa delle relazioni diplomatiche tra Israele e Marocco è stato siglato dai due Stati. Il Marocco ha dichiarato il riconoscimento pieno dello Stato di Israele, mentre Donald Trump, oltre ad aver dichiarato di essere felice di questa decisione presa, ha riconosciuto piena giurisdizione del Marocco sul Sahara Occidentale. Il Marocco diventa il 6° Stato membro della Lega Araba a riconoscere Israele, dopo i recenti Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Sudan. 

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Nel mese di dicembre non è diminuito il numero di demolizioni e di confische nelle colline a sud di Hebron. Il 29 dicembre è avvenuta una grossa demolizione a Khaldeiyeh, vicino al villaggio palestinese di Susiya. Durante la demolizione di una casa, che ha visto un grande numero di soldati presenti, l’uso di gas lacrimogeni e di bombe sonore ha portato al ferimento di diverse persone, mentre quattro sono stati i palestinesi arrestati.
L’8 dicembre è stato chiuso il gate di accesso al villaggio palestinese di Susiya, non permettendo agli insegnanti di raggiungere la scuola. Il tentativo di superare la chiusura da parte dei docenti e degli attivisti sopraggiunti, ha portato tutti i palestinesi ad essere detenuti per circa tre ore, prima di essere rilasciati.
Diversi sono stati gli attacchi da parte dei coloni israeliani dell’insediamento di Susya ai danni dei pastori dei villaggi palestinesi vicini. La notte del 18 dicembre, coloni provenienti da diversi avamposti ed insediamenti, hanno compiuto raid in tutti i villaggi della Massafer Yatta, dichiarando di essere alla ricerca di pecore rubate. La mattina, vicino al villaggio di Al Mirkez, insieme alla polizia israeliana, i coloni hanno fatto un checkpoint, fermando e controllando tutte le macchine palestinesi nell’area.
Il 24 dicembre, vicino al Sumud Freedom Garden, ad At-Tuwani, più di quaranta alberi di ulivo sono stati sradicati e rubati. L’area si trova in prossimità dell’avamposto israeliano illegale di Havat Ma’on e della colonia di Ma’on. Gli alberi erano stati piantati solo da pochi mesi.