Marzo 2021

SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di marzo Israele ha continuato l’intensa campagna di vaccinazione contro il Coronavirus, vaccinando più della metà della popolazione israeliana. Sono iniziate anche le vaccinazioni dei palestinesi presso i checkpoint di ingresso in Israele, ma solo per coloro che lavorano in Israele o nelle colonie in Cisgiordania. Il 7 marzo sono state eliminate alcune limitazioni di ingresso per i cittadini israeliani, in prossimità delle elezioni. Il 23 marzo, infatti, si sono tenute le quarte elezioni in due anni per la formazione della Knesset: anche stavolta non sono emerse maggioranze, e dunque è necessario trovare un’ampia coalizione per governare. Il prossimo appuntamento è il 7 aprile, quando il Presidente Rivlin darà l’incarico a qualcuno di formare una possibile maggioranza. A marzo sono iniziate anche le vaccinazioni nei Territori Occupati. Il lockdown generale è stato prorogato, mentre le prime dosi di vaccino sono state inoculate ai residenti delle aree A, B e C, sebbene quest’ultima ricada sotto la responsabilità sanitaria di Israele (secondo il Diritto Internazionale).

L’aumento di casi ha portato anche la Striscia di Gaza ad imporre un lockdown, per il momento solo nel fine settimana, e un coprifuoco continuo di notte. Il 3 marzo la Corte Penale Internazionale ha aperto formalmente un’investigazione per Crimini di Guerra contro Israele: in particolare, l’indagine riguarderà i crimini compiuti a Gaza e la questione delle colonie e degli avamposti in Cisgiordania, considerati trasferimento della popolazione occupante nel territorio della popolazione occupata. L’investigazione ha causato una spaccatura nella comunità internazionale; in particolare, gli Stati Uniti, nonostante alcune critiche ad Israele da parte della nuova amministrazione Biden, hanno più volte dichiarato la loro contrarietà alla decisione della Corte Penale Internazionale. Il 22 marzo Israele ha revocato il permesso speciale di viaggio riconosciuto a Riyad al-Maliki, Ministro degli Esteri palestinese: tale decisione è avvenuta successivamente alla visita di Al-Maliki alla sede della CPI, dove ha rilasciato dichiarazioni che supportano l’accusa mossa dalla Corte ad Israele per crimini di guerra. Il 14 marzo, lo Stato del Kossovo ha stabilito la propria ambasciata a Gerusalemme. Tale scelta è stata fortemente contestata non solo dalla leadership palestinese, ma anche da buona parte della comunità internazionale. Il Kossovo è il terzo Stato, dopo Stati Uniti e Guatemala, ad avere un’ambasciata, e non solo un consolato, a Gerusalemme; questo avviene in parziale violazione degli accordi internazionali, per cui Gerusalemme ha uno status speciale, e nel mancato riconoscimento dell’illegalità dell’annessione di Gerusalemme Est.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

A marzo sono continuate le demolizioni nelle Colline a Sud di Hebron, in particolare nel villaggio di Khallet Athaba, dove sono state distrutte tre case, e ad At-Tuwani, dove è stata demolita una struttura. Il 15 marzo sono state confiscate circa 100 pecore e un pastore, il cui rilascio è avvenuto solo grazie al pagamento di una multa, è stato detenuto dai soldati.
L’8 marzo, invece, alcuni coloni hanno distrutto circa 20 alberi ed un’antica casa di pietra al Sumud Freedom Garden vicino ad At-Tuwani.
Il 10 marzo, nel villaggio di Ar Rakeez, 5 bambini palestinesi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni sono stati arrestati dai militari israeliani. I bambini, dopo essere stati inseguiti dai coloni fino al loro villaggio, sono stati prelevati con forza dalle forze armate israeliane, che li hanno detenuti fino alla sera, quando sono stati rilasciati. Due di loro, di età superiore ai 12 anni, sono dovuti tornare la domenica successiva a deporre alla stazione di polizia israeliana di Kyriat Arba. Il 13 marzo una famiglia palestinese, che stava lavorando la propria terra vicino a Shab el Butum, è stata attaccata violentemente dai coloni dell’avamposto illegale israeliano di Mitzpe Yair. I coloni, che hanno raggiunto la famiglia, hanno colpito i due adulti presenti con sassi e bastoni, e hanno danneggiato la macchina in cui i loro tre bambini erano nascosti. All’arrivo dell’esercito, i coloni si sono allontanati senza essere trattenuti dai soldati, mentre l’ambulanza ha portato via i feriti un’ora più tardi.
Infine, il 14 marzo il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato a Susya per inaugurare una nuova area archeologica della colonia, da cui i palestinesi sono stati cacciati negli anni ’80. Il suo arrivo è stato contestato dalla locale comunità palestinese, mentre l’esercito israeliano ha chiuso l’area e anche le strade adiacenti, impedendo l’arrivo di più manifestanti da aree più lontane. La zona è stata riaperta solo alla sera, quando Netanyahu ha lasciato il sito.