Aprile 2021

SITUAZIONE ATTUALE

Israele, con ormai più della metà della popolazione immunizzata dal Covid-19, ha riaperto quasi tutte le attività, eliminando l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. In Palestina, invece, i numeri dei casi sono scesi, ma purtroppo la campagna vaccinale è quasi ferma. Il lockdown imposto per tutto il mese di Ramadan è stato lentamente ampliato sempre più.
Sebbene le elezioni risalgano a fine marzo, anche per tutto il mese di aprile sono continuate le convocazioni per cercare di formare un governo. Il 6 aprile, il Presidente di Israele Rivlin ha conferito nuovamente al Primo Ministro uscente Benjamin Netanyahu l’incarico di formare un governo: avrà circa tre settimane per trovare un accordo con le forze politiche. In Palestina, invece, le elezioni previste per fine maggio sono state rinviate a data da destinarsi: il motivo di tale decisione è l’impossibilità per i palestinesi di Gerusalemme Est di votare liberamente, a causa della campagna repressiva tenuta da Israele.

In particolare, un’ampia campagna di arresti portata avanti dall’esercito si è abbattuta sia contro i candidati alle elezioni, che contro reporter e giornalisti che le stavano documentando nei media. Il 7 aprile l’attuale amministrazione statunitense ha ripristinato i fondi alla UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, precedentemente eliminati dall’amministrazione Trump.
All’inizio del Ramadan si sono registrati scontri violenti nella zona della Porta di Damasco a Gerusalemme. L’area tradizionalmente vede una forte presenza di palestinesi che, dopo la rottura del digiuno, si raccolgono diretti alla moschea di Al-Aqsa. La notte del 23 aprile, l’esercito israeliano ha attaccato violentemente i palestinesi presenti nell’area, transennando le scalinate verso la città vecchia e trasformando la zona in area militare. Per allontanare la popolazione palestinese presente è stato fatto uso anche di idranti. Le manifestazioni a Gerusalemme sono proseguite per tutte le notti del Ramadan, e la loro eco ha aumentato la tensione anche a Gaza, dove si sono svolte alcune marce in solidarietà con i palestinesi di Gerusalemme; vi sono state proteste anche nella West Bank, a Betlemme, Ramallah, Hebron, Nablus e nelle maggiori cittadine.
Infine il 30 aprile, durante il pellegrinaggio compiuto dagli ebrei ultra ortodossi al Monte Meron, il collasso di una struttura ha causato più di 44 vittime e circa 150 feriti: migliaia di persone si sono accalcate verso l’uscita del sito, ma la piattaforma su cui camminavano non ne ha retto il peso e ha ceduto.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il 13 aprile è iniziato il Ramadan anche in Palestina. Il 12 aprile l’esercito israeliano ha confiscato la porta di una grotta a Tawamin, spostandosi poi nel villaggio di Susiya dove ha confiscato una tenda.
Il 23 aprile, vicino al villaggio di Zanuta, i coloni israeliani, di recente insediatisi in un nuovo avamposto ancora in via di costruzione, hanno attaccato i pastori e gli attivisti israeliani Ta’ayush (che li stavano accompagnando), obbligandoli a lasciare l’area di pascolo.
Il 24 aprile i coloni dell’avamposto di Havat Ma’on e di Avigayil hanno attaccato con violenza i residenti palestinesi dei villaggi di Mufaqara e Tuwani. Durante l’attacco, diverse persone sono rimaste ferite, mentre i sassi lanciati dai coloni contro le automobili hanno danneggiato alcuni mezzi.