Luglio 2021

Situazione Attuale

Nel mese di luglio l’aumento delle proteste per il bombardamento della Striscia di Gaza e la successiva tregua, hanno causato un generale aumento della violenza e, in particolare, degli attacchi da parte dell’esercito israeliano all’interno della West Bank, come forma di ritorsione. In particolare, durante tutto il mese, sono continuate le proteste a Beita, vicino a Nablus, contro la costruzione dell’avamposto di Evyatar, ora divenuta base militare israeliana. Il 4 luglio è stato arrestato Farid al-Atrash, avvocato per i Diritti Umani, di ritorno da una protesta contro il Presidente Abbas a Ramallah: l’esercito israeliano l’ha fermato al check-point denominato Container, dove è stato arrestato. Sono state numerose le proteste in Palestina, che accusano il governo palestinese di collaborare con Israele per fermare i moti di scontento contro l’Autorità palestinese, iniziati dopo l’uccisione di Nizar Banat.

Il 7 luglio, Isaac Herzog ha giurato come 11° Presidente di Israele.
L’11 luglio è stata ritrovata morta Suha Jarrar, avvocatessa per i Diritti Umani, e figlia della parlamentare Khalida Jarrar, detenuta nelle carceri israeliane. Sebbene anche diverse organizzazione internazionali abbiano chiesto il rilascio della donna per partecipare ai funerali della figlia, questo non è stato accordato; ne è nata una protesta spontanea davanti al tribunale militare di Ofer.

Il 14 luglio, gli Emirati Arabi Uniti hanno aperto ufficialmente la loro ambasciata a Tel Aviv. Tra i due Paesi i rapporti sono tornati ad essere distesi da diversi mesi, con l’accordo ufficiale dell’apertura di ambasciate nei rispettivi Paesi.
Infine, a luglio in Israele sono aumentati i casi di variante Delta del Covid-19, con la conseguente decisione governativa di obbligo di indossare la mascherina all’interno dei locali. Il peggioramento della situazione sanitaria ha ristretto nuovamente le normative di ingresso nel Paese.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Il 1° luglio un gruppo di coloni ha attaccato una famiglia palestinese nel villaggio di Ar Rakeez. All’arrivo della polizia, due membri della famiglia palestinese sono stati arrestati, mentre i coloni si sono allontanati. Il giorno dopo, durante un’azione nonviolenta vicino all’insediamento di Avigayil, in risposta alle continue violenze dei coloni, le forze israeliane hanno sparato lacrimogeni contro i palestinesi che stavano protestando in modo pacifico, dichiarando poi l’area chiusa per i palestinesi.
Il 6 luglio l’Amministrazione Civile Israeliana ha demolito la rete idrica del villaggio di al Jawaya e, durante l’operazione, ha arrestato un palestinese che ha tentato di fermare la demolizione.
Il 9 luglio un attivista palestinese è stato fermato e successivamente detenuto per diverse ore ad un check-point vicino al suo villaggio nelle Colline a Sud di Hebron, il villaggio di Susiya. I soldati gli hanno comunicato di essere ricercato dalle forze di sicurezza israeliane e gli hanno impedito di mettersi in contatto con la sua famiglia e con l’avvocato. Solo diverse ore dopo essere stato detenuto sotto il sole, l’attivista è stato rilasciato.
Il 10 luglio due coloni israeliani hanno attaccato due giovani palestinesi del villaggio di Tuba, mentre pascolavano vicino al loro villaggio. Ambedue i pastori, di cui uno minorenne, sono rimasti feriti dal lancio di pietre e da uno dei coloni, che ha sparato contro di loro.
Il 23 luglio uno dei pastori del villaggio di At-Tuwani, Faddel Rabai, è finalmente stato rilasciato, dopo circa due mesi di carcere nelle prigioni israeliane.
Il 24 luglio i coloni dell’avamposto israeliano illegale di Havat Ma’on hanno attaccato il villaggio palestinese di At-Tuwani, lanciando sassi contro gli abitanti. Durante l’attacco, alla presenza dell’esercito israeliano, uno dei palestinesi presenti è rimasto ferito.