Settembre 2021

Situazione attuale

Settembre è stato il mese delle festività ebraiche in Israele, con chiusure dei checkpoint e dell’aeroporto Ben Gurion durante il giorno di Yom Kippur.
Nonostante l’aumento di casi Covid-19, il Governo ha deciso di non aumentare le restrizioni, continuando la campagna vaccinale per la terza dose di vaccino e permettendo l’uso degli spazi pubblici solo a chi fosse in possesso di Green Pass.
Il 6 settembre sei detenuti Palestinesi sono fuggiti dalla prigione di massima sicurezza di Gilboa, nel nord del Paese. L’evasione ha messo in piena allerta Israele, che ha chiuso la maggior parte dei checkpoint tra West Bank e Israele per ricatturarli. Si sono verificati alcuni scontri soprattutto a Jenin, città natale della maggior parte dei sei prigionieri fuggiti, dove le truppe israeliane hanno imposto anche la chiusura del Jalama checkpoint, che delimita la città. Il 10 settembre due prigionieri sono stati catturati vicino a Nazareth, mentre altri due a Umm al-Ghanam. Infine, qualche giorno dopo anche gli ultimi due prigionieri sono stati trovati vicino a Jenin. Tutti e sei saranno portati in giudizio, dopo aver subito torture durante gli interrogatori.

Il cucchiaio, lo strumento usato dai fuggiaschi per scavare il tunnel che ha permesso loro di evadere dalla prigione, è diventato un simbolo per la Resistenza palestinese.
Il 10 settembre un ragazzo Palestinese di 15 anni ha denunciato un brutale attaccato da parte dei coloni israeliani: il giovane è stato picchiato con bastoni e tubi di acciaio prima di essere legato a un albero dove i coloni gli hanno bruciato le piante dei piedi con tizzoni ardenti, abbandonandolo legato al tronco tutta la notte.
Il 13 settembre il Primo Ministro israeliano Naftali Bennet ha incontrato il Presidente egiziano al-Sisi in Egitto, dopo la ripresa dei rapporti tra i due Paesi. Tra gli argomenti trattati, si è discusso in particolare dell’aumento di instabilità nell’area mediorientale.
Il 23 settembre è morto Hussein Masalmah, il prigioniero Palestinese tristemente noto soprattutto per le sue condizioni di salute peggiorate in prigione. Al ragazzo, entrato in carcere all’inizio degli anni 2000, era stata diagnosticata la leucemia, ma per anni non ha ricevuto nessuna cura specifica, morendo così dopo atroci sofferenze in ospedale.
Dopo la fuga dei sei detenuti Palestinesi, si sono verificati numerosi scontri tra Palestinesi ed esercito israeliano.
Il 26 settembre all’alba cinque Palestinesi sono stati uccisi a Jenin, Beita e Gerusalemme, mentre il 30 settembre altri due, a Gerusalemme e a Burqin.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Il 7 settembre l’esercito israeliano ha represso con violenza una manifestazione nonviolenta palestinese nelle Colline a Sud di Hebron, vicino all’avamposto di Havat Ma’on. Dopo aver dichiarato la zona come area militare chiusa, l’esercito ha trattenuto cinque partecipanti alla manifestazione, rilasciandoli solo al termine della protesta.
Il 17 settembre un’altra manifestazione nonviolenta è stata repressa con violenza, portando all’arresto di 7 attivisti e alla dichiarazione di area militare chiusa nel villaggio di At-Tuwani.
Il 28 settembre almeno 60 coloni israeliani hanno attaccato i villaggi palestinesi di Mufaqqara e At-Tuwani. Durante l’attacco sono state diverse le persone ferite e decine di macchine e proprietà private distrutte, alla presenza dell’esercito israeliano. Nell’assalto è stato colpito gravemente alla testa anche un bambino di 3 anni, ferito da una pietra gettata dentro la sua abitazione; il bambino, vittima di una grave emorragia, è stato ricoverato subito in ospedale e fortunatamente è fuori pericolo di vita. Nella mattinata, inoltre, l’esercito aveva arrestato diversi attivisti israeliani e palestinesi, occupati nell’attività di monitoraggio della scorta israeliana riconosciuta ai bambini di Tuba e dei villaggi vicini per raggiungere la scuola di At-Tuwani. Gli attivisti sono stati rilasciati nella notte.