Gennaio 2022

Situazione attuale

All’inizio di gennaio Israele ha riaperto i confini per turisti e viaggiatori vaccinati contro il Covid-19, mentre nel Paese si sta somministrando alla popolazione la quarta dose.
Le restrizioni di movimento verso Israele, purtroppo, hanno limitato la permanenza in loco dei volontari, che si sono dovuti adeguare ad una riorganizzazione della presenza con un andamento intermittente. Tuttavia, il monitoraggio dei volontari sulle violazioni dei Diritti Umani nelle Colline a Sud di Hebron è potuto proseguire, anche grazie alla collaborazione con gli attivisti locali, palestinesi e israeliani, che hanno contribuito a fornire informazioni di prima mano su ciò che è accaduto sul campo.

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Nel pomeriggio del 5 gennaio, l’esercito israeliano è entrato nel villaggio palestinese di Umm al-Khair nella regione del Masafer Yatta, nelle Colline a Sud di Hebron, per confiscare alcune automobili palestinesi non registrate. Un anziano abitante del villaggio, Haj Suleiman al-Hathaleen, ha cercato pacificamente di impedire ai soldati di portare via i veicoli, quando un carro-attrezzi della polizia israeliana lo ha investito, provocandogli gravi ferite su tutto il corpo. Nessuno dei militari si è fermato a soccorrerlo, lasciandolo in fin di vita. L’anziano attivista, purtroppo, è morto dopo qualche giorno di degenza in condizioni gravissime in ospedale. Ai suoi funerali hanno partecipato centinaia di persone e attivisti, per ricordarne l’azione nonviolenta e la risolutezza della resistenza.

Il 12 gennaio nella zona di Masafer Yatta le forze armate israeliane hanno demolito l’abitazione di una famiglia palestinese nel villaggio di Al Fakhit, uno dei 12 villaggi palestinesi dichiarati area di addestramento militare da parte dell’esercito israeliano. Si tratta dell’ennesima demolizione, parte della politica espansionistica di Israele, che fornisce infrastrutture agli insediamenti illegali dei coloni e contemporaneamente nega i permessi di costruzione richiesti dalla popolazione palestinese in area C, sotto il pieno controllo dell’amministrazione civile e militare israeliana.
Il 31 gennaio l’esercito israeliano ha fatto irruzione nel villaggio di At-Tuwani, per intimare l’arresto dei lavori di costruzione del centro comunitario Sumud; successivamente si sono recati al villaggio di Sarura, per consegnare un ordine di demolizione della grotta ricostruita dal gruppo di attivisti Youth of Sumud, con un preavviso di 96 ore.

Dopo qualche anno di lavorazione, finalmente il film “Sarura” è pronto per uscire nelle sale cinematografiche italiane. Si tratta di un documentario ambientato ad At-Tuwani, girato dal regista Nicola Zambelli per SMK Factory, a dieci anni di distanza da “Tomorrow’s Land”, per raccontare la storia dei giovani del collettivo “Youth of Sumud” e della loro lotta contro l’occupazione israeliana.