Aprile 2022

Situazione attuale

Il mese di aprile si è aperto con l’inizio del Ramadan; come tutti gli anni, anche questa volta Gerusalemme è stata teatro di violenti attacchi sui civili palestinesi da parte della polizia israeliana. In particolare, il 15 e il 17 aprile le forze dell’ordine israeliane hanno fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa e costretto i palestinesi presenti ad evacuare. La polizia ha utilizzato granate, gas lacrimogeni, sparato proiettili di gomma e picchiato i palestinesi presenti, inclusi donne, bambini, giornalisti e personale medico. Un totale di 180 palestinesi, tra cui 27 bambini e 4 donne, sono rimasti feriti. Inoltre, il 15 aprile le forze israeliane hanno arrestato 470 palestinesi, inclusi 60 bambini.
In seguito alle tensioni e alle violenze verificatesi a Gerusalemme, il 19 aprile sono stati sparati alcuni razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele, intercettati dal sistema di difesa aereo israeliano. In risposta, durante la notte Israele ha bombardato Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Successivamente anche la notte del 21 aprile Israele ha bombardato un quartiere nel centro della Striscia.
Il 7 aprile un palestinese di Jenin ha sparato e ucciso due israeliani e feriti altri dieci durante un attacco a Tel Aviv. In risposta, il 9 aprile il generale Ghassan Alian, capo del COGAT, ha annunciato il blocco di Jenin e l’inizio di azioni punitive. Nelle prime due settimane di aprile, Jenin è stata teatro di numerosi raid e attacchi da parte delle forze dell’ordine israeliane, durante i quali 6 palestinesi sono rimasti uccisi. In generale, dopo gli attacchi terroristici a Tel Aviv di marzo e aprile, le operazioni militari israeliane sono aumentate in modo significativo in tutta la Cisgiordania: 14 palestinesi, inclusi 3 minori, sono stati uccisi dalle forze di occupazione.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Ad aprile i volontari di Operazione Colomba hanno continuato a garantire una presenza sia nelle colline a sud di Hebron che nella Valle del Giordano. A causa del digiuno per il Ramadan e del primo caldo, le attività di accompagnamento si state meno intense e i volontari hanno avuto modo di condividere momenti di quotidianità con i palestinesi. Soprattutto nella Valle del Giordano, oltre agli accompagnamenti mattutini, i volontari hanno continuato a stringere relazioni con comunità nuove e approfondito le relazioni già costruite nel passato.
Il 4 aprile i coloni israeliani di Havat Ma’on hanno attaccato violentemente gli attivisti durante un accompagnamento in una valle del villaggio palestinese di At-Tuwani.
Il 5 aprile un attivista del gruppo di giovani Youth of Sumud è stato arrestato con l’accusa di aver attaccato i coloni israeliani il giorno precedente. Dopo 3 giorni di carcere e il pagamento di una cauzione elevata è stato rilasciato.
Il 13 aprile, verso le 5 del mattino, un convoglio composto di molti mezzi di polizia ed esercito israeliano ha fatto irruzione nel villaggio di At-Tuwani.
Nel mese di aprile le forze israeliane hanno intensificato i controlli a sud della Cisgiordania, lungo la “Green Line”, inseguendo e sparando contro i lavoratori palestinesi che si muovono illegalmente per superare il confine e andare a lavorare in Israele. A metà mese sono iniziati i lavori per la costruzione di una strada, che sarà utilizzata dall’esercito e dalla polizia per monitorare il confine, collocata dopo il villaggio di Halaweh. Il 23 aprile, una donna palestinese del villaggio palestinese di Halaweh, durante la sua attività di pastorizia, è stata arrestata per essersi avvicinata troppo al sito dei lavori, e rilasciata solo dopo molte ore.
La sera del 28 aprile alcuni coloni israeliani hanno danneggiato e sradicato 42 alberi nel Sumud Freedom Garden, nel villaggio di At-Tuwani.
Il 18 aprile ad Hamra, nord della Valle del Giordano, l’esercito israeliano ha cercato di arrestare due pastori palestinesi e, al loro tentativo di fuga, ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco nella loro direzione.
Il 19 aprile, in pieno giorno, un gruppo di coloni israeliani ha installato illegalmente due caravan sulle terre palestinesi del villaggio di Al Farinsiya, dando vita a un nuovo avamposto illegale.