Giugno 2022

Situazione attuale

Il primo giugno le forze israeliane hanno sparato e ucciso la giornalista Ghufran Warasneh, 31 anni, nel campo profughi di Al-Aroub, nella città di Al Khalil (Hebron). Dopo averle sparato, i soldati hanno impedito alle ambulanze di raggiungerla per più di 20 minuti e durante il suo funerale la polizia israeliana ha attaccato il corteo funebre. In meno di un mese si tratta della seconda giornalista uccisa, e il terzo attacco ad un funerale da parte delle forze israeliane.
In totale nel mese di giugno le forze israeliane hanno ucciso 13 palestinesi nella Cisgiordania occupata, tra cui due minorenni.
Il 21 giugno il 27enne Ali Hasan Harb è stato accoltellato e ucciso da un colono israeliano vicino al villaggio palestinese di Iskaka.  Il tutto è avvenuto sotto gli occhi dell’esercito israeliano che non ha  fatto nulla, anzi ha impedito ai palestinesi presenti sulla scena di raggiungere il corpo di Ali per circa un’ora.
Il 20 giugno il primo ministro israeliano Naftali Bennet ha annunciato che avrebbe sciolto l’attuale Knesset (Parlamento), innescando così la quinta tornata elettorale in poco più di tre anni. L’opposizione ha infatti deciso di votare contro il rinnovo dei “regolamenti di emergenza” - leggi temporanee che stabiliscono la segregazione legale tra coloni israeliani e residenti palestinesi nella West Bank, e che sono stati rinnovati ogni cinque anni da 55 anni – che, in linea linea di principio, sostiene pienamente, proprio per spingere Bennet a sciogliere il Parlamento. Infatti, durante la conferenza stampa il Primo Ministro ha dichiarato che il rischio della scadenza di questi regolamenti ha motivato la sua decisione, poiché un crollo del regime di occupazione avrebbe causato gravi danni alla sicurezza del Paese.
Il 14 giugno ha segnato il quindicesimo anno di assedio nella Striscia di Gaza. Più di 2 milioni di palestinesi sono rimasti intrappolati in quella che è conosciuta come la più grande prigione a cielo aperto. L’embargo imposto su Gaza ha avuto e continua ad avere effetti catastrofici, colpendo tutti gli aspetti della vita dei palestinesi che vivono nella Striscia. Ad oggi si stima che più della metà della popolazione di Gaza vive sotto la soglia di povertà, e più dell’80% dipende dagli aiuti umanitari.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Dopo che il mese scorso la Corte Suprema israeliana ha sancito la demolizione ed evacuazione forzata di 8 villaggi della cosiddetta “Firing Zone 918”, il mese di giugno ha visto un incremento delle violenza, sia da parte dei coloni israeliani che da parte dell’esercito, delle demolizioni, della consegna di ordini di demolizioni e della targettizzazione degli attivisti nelle Colline a Sud di Hebron.
Il 7 giugno l’amministrazione civile ha consegnato ordini di demolizione per tutte le strutture del villaggio di Al Tabban, lo stesso è avvenuto il 16 giugno nel villaggio di Khallet Athabe. Gli avvocati sono riusciti a congelare entrambi i casi.
Il 9 giugno coloni israeliani hanno distrutto il monumento in memoria di Haj Souleiman Hathaleen, all’ingresso del villaggio di Umm Al Kheir. Haj Souleiman è morto a gennaio scorso, dopo essere stato investito da una jeep della polizia israeliana.
Il 10 giugno coloni israeliani dell’avamposto illegale di Mitzpe Yair hanno attaccato alcuni attivisti israeliani che avevano partecipato a una manifestazione nonviolenta.
Il 13 giugno il centro di Youth of Sumud nel villaggio di At-Tuwani ha ricevuto un ordine di demolizione, nonostante l’edificio si trovi all’interno del Master Plan del villaggio.
Il 21 giugno l’esercito ha dato il via all’addestramento militare nella cosiddetta “Firing Zone 918” che dovrebbe durare un intero mese. L’addestramento prevede la presenza massiccia dell’esercito, l’uso di elicotteri, carri armati, granate e armi da fuoco in prossimità dei villaggi palestinesi dell’area.
Il 28 giugno l’attivista Sami Hureini è stato arrestato nel villaggio di Jimba e la sua macchina confiscata. Insieme a lui, è stato arrestato anche un attivista israeliano per i Diritti Umani, e sono stati detenuti altri due attivisti palestinesi. Gli attivisti sono stati rilasciati, ma la macchina di Sami è ancora sotto sequestro.