Agosto 2022

Situazione attuale

Il mese di agosto si è aperto con nuovi bombardamenti sulla Striscia di Gaza: dal 5 agosto in soli 3 giorni sono stati uccisi 49 palestinesi, di cui 17 bambini, e ferite più di 360 persone. L’operazione militare israeliana è stata giustificata con la necessità di prevenire nuovi attacchi della Jihad Islamica.
Purtroppo è continuata la violenza perpetrata quotidianamente in Cisgiordania: solo ad agosto le forze di occupazione israeliana hanno ucciso 8 palestinesi, di cui due minori. A questi si aggiunge Farouq Muhammad Abu Naja, 6 anni, morto a Gaza il 25 agosto dopo il diniego da parte di Israele all’accesso a un ospedale a Gerusalemme. Farouq è il terzo palestinese morto a Gaza da quando Israele ha negato o ritardato il permesso di viaggiare per cure mediche.
Il 16 agosto a Ahmed Manasra (arrestato a soli 13 anni), detenuto dal 2015 nelle carceri israeliane nonostante le sue precarie condizioni di salute fisiche e mentali, è stato esteso di ulteriori 6 mesi l’isolamento.
Il 18 agosto, a Ramallah, le forze israeliane hanno fatto irruzione, sequestrato il materiale e chiuso gli uffici di 7 organizzazioni non governative per i Diritti Umani della società civile palestinese. Nel 2021, il governo di Israele aveva designato queste organizzazioni, tra cui Al-Haq e Defence for Children International, organizzazioni terroristiche e dunque illegali.
Il mese si è concluso con la fine dello sciopero della fame di Khalil Awawdah, durato 182 giorni, portato avanti per protestare contro la sua detenzione amministrativa. 

Condivisione, Lavoro e novità sui volontari

L’occupazione israeliana non ha diminuito la presa sulla popolazione locale, nonostante il caldo torrido. Anzi, l’inizio del mese ha visto diversi raid notturni da parte dell’esercito israeliano ad At-Tuwani.
In particolare, la notte fra il 6 e il 7 agosto un centinaio di coloni, scortati dall’esercito e dalla polizia israeliana, hanno fatto irruzione in un giardino privato palestinese per pregare, in quanto considerato il sito di un’antica sinagoga. La presenza dell’esercito israeliano, ancora prima dell’arrivo dei coloni, ha stravolto la quiete notturna del villaggio, le jeep dell’esercito sono arrivate a perlustrare l’area, hanno chiuso le strade principali e hanno interrotto il sonno dei palestinesi con irruzioni in abitazioni private. La reazione del villaggio è stata un grande esempio di resistenza nonviolenta: l’arrivo dei coloni è stato accolto da canti e bandiere palestinesi sventolanti, la manifestazione è continuata fino alla fine della preghiera e oltre, dato che, anche se i coloni erano già andati via, l’esercito è rimasto fino a mattina inoltrata, tenendo le strade principali del villaggio chiuse.
Il 29 agosto è iniziato il nuovo anno scolastico per le bambine e i bambini palestinesi. Ad At-Tuwani, i volontari insieme a Youth of Sumud e agli attivisti israeliani, hanno ripreso con l’attività dello school patrol. Infatti, i bambini di Tuba e di Maghayir al Abeed dovranno sopportare un altro anno in cui saranno accompagnati a scuola da una scorta militare israeliana per proteggerli dai coloni. Anche nella cosiddetta Firing Zone 918 bambini e bambine palestinesi vedono minacciato il loro diritto all’istruzione: il primo giorno di scuola, gli insegnanti sono stati detenuti lungo il tragitto dalla città di Yatta ai villaggi di Jinba e Al-Fakheit, impedendo loro di raggiungere le scuole.
Nei giorni successivi, l’esercito ha fermato per diverse ore alcuni bambini, che hanno perso così ore preziose di scuola.
Anche nel mese di agosto i volontari si sono recati nella Jordan Valley, per svolgere attività di accompagnamento dei pastori, nonostante il caldo asfissiante.