Dicembre 2022

Situazione attuale

Il 1° dicembre Israele ha revocato lo status di residenza (a Gerusalemme est) all’avvocato dei Diritti Umani franco-palestinese Salah Hammouri, accusato di gravi reati contro la sicurezza del Paese. Hammouri, 37 anni, era stato arrestato il 7 marzo 2022 e tenuto da Israele per nove mesi in detenzione amministrativa. In seguito alla revoca della cittadinanza, il ministro degli interni aveva dichiarato la sua imminente espulsione e, il 18 dicembre, ammanettato mani e piedi, Hammouri è stato forzatamente imbarcato su un volo diretto per Parigi.
Il 2 dicembre le forze di occupazione hanno sparato e ucciso Ammar Hamdi Nayef Miflih, 23 anni, ad Huwwara, vicino a Nablus. Israele ha affermato che la sparatoria è stata una risposta a un tentativo di accoltellamento, ma diversi video dimostrano che Miflih non aveva nulla in mano quando è stato colpito e ucciso. Le forze israeliane hanno impedito ai paramedici di fornire assistenza medica a Miflih e hanno confiscato il suo corpo, che è stato restituito alla famiglia solo il 29 dicembre.
Il 12 dicembre Jana Majdi Issam Assaf, 15 anni, è stata uccisa da colpi di armi di fuoco mentre si trovava sul tetto di casa sua a Jenin durante un raid dell’esercito.
Questi sono solo due dei 12 palestinesi uccisi durante il mese di dicembre. Il 2022 è stato ufficialmente l’anno più mortale dal 2006 in Palestina (Gerusalemme est, Cisgiordania e Gaza): 230 sono stati i palestinesi uccisi, 6.500 invece i palestinesi che sono stati detenuti dalle forze d’occupazione israeliane - di cui circa 800 minori – tra i quali 2.134 palestinesi con lo strumento della detenzione amministrativa. Più di 900 sono state le strutture sequestrate o demolite, che hanno causato lo sfollamento di più di 1.000 palestinesi. Nel corso dell’anno sono stati documentati circa 1.500 attacchi di coloni israeliani contro palestinesi o le loro proprietà.
L’anno si è chiuso con il giuramento del nuovo governo di ultra destra, il 29 dicembre, quando il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di impegnarsi a promuovere l’annessione formale della Cisgiordania: “il popolo ebraico ha un diritto esclusivo e indiscutibile su tutte le aree della terra di Israele”, ha affermato Netanyahu durante il discorso in cui spiegava i principi guida del nuovo governo
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Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

La tensione resta sempre alta nel Masafer Yatta, dove 8 comunità, da maggio scorso, rischiano di essere cacciate dalle loro case e vedere i loro villaggi rasi al suolo da un momento all’altro. Le incursioni dell’esercito per demolire strutture, confiscare e terrorizzare gli abitanti sono frequenti, in particolare con l’arrivo del freddo le demolizioni nell’area sono aumentate.
A questo proposito il 6 dicembre l’esercito d’occupazione è tornato nel villaggio di Isfay, dove due settimane prima le forze israeliane avevano demolito la scuola del villaggio, per smantellare e confiscare le due tende con cui la comunità si era riorganizzata per consentire ai 23 scolari e agli insegnanti di continuare le lezioni. I giorni seguenti le lezioni sono proseguite all’aperto, in mezzo alle macerie.
Nella giornata del 20 dicembre un convoglio israeliano ha confiscato 7 tende e demolito una struttura abitativa a Khallet Athaba, Wadi Jehesh e Shab el Butum.
La sera del 24 dicembre l’esercito ha fatto irruzione nel villaggio di At-Tuwani, interrogando e spaventando gli abitanti
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