Gennaio 2023

Situazione attuale

Il mese di gennaio è iniziato con l'insediamento del nuovo Governo israeliano, il sesto guidato da Benjamin Netanyahu. Il nuovo governo di estrema destra non nasconde la sua ostilità nei confronti del popolo palestinese e le volontà di annessione della Cisgiordania. In questo modo viene fomentato il clima di tensione e aumentano le violenze, tanto che solo a gennaio si è registrata l'uccisione di quasi un palestinese al giorno: il Ministero della salute palestinese ha affermato che le forze e i coloni israeliani hanno ucciso 35 palestinesi (tra cui 8 bambini) nel territorio della Cisgiordania dall'inizio del 2023.
Il 13 gennaio quarantuno escursionisti, fra cui diversi internazionali, sono stati attaccati da un gruppo di sei coloni israeliani armati di bastoni e spray al peperoncino. L'aggressione è avvenuta nei pressi del villaggio di Al Muarajat vicino a Jericho, ed è terminata con l’arrivo dell'esercito israeliano solo dopo diverse ore.
Il 23 gennaio è stato il compleanno di Ahmad Manasra, un giovane palestinese di Gerusalemme. Ha compiuto 21 anni in carcere, dove si trova da quando ne aveva 13. A causa delle violenze subite durante il suo arresto e delle torture di cui continua ad essere vittima nelle carceri israeliane, soffre di un grave deterioramento della sua salute mentale ma l'autorità israeliana continua a rifiutare il suo rilascio.
Il 26 gennaio la tensione generale nel Paese si è alzata per l'attacco delle forze militari israeliane nel campo di Jenin. Descritta da Israele come un’operazione preventiva contro una cellula di terroristi, si è rivelata una strage: le vittime palestinesi sono 10, fra cui una donna di 61 anni colpita da un proiettile nella sua abitazione. Il giorno seguente un giovane palestinese di 21 anni ha aperto il fuoco davanti alla sinagoga nella colonia di Neve Yaakov, a Gerusalemme Est, uccidendo 7 persone. Alkam Khairi, il palestinese che ha sparato, è stato a sua volta ucciso dalle forze israeliane. Le forze d’occupazione durante la notte hanno arrestato più di 40 palestinesi.
La mattina seguente, due israeliani, padre e figlio, sono stati feriti a colpi d'arma da fuoco nel quartiere di Silwan (Gerusalemme Est) da un ragazzo di 13 anni, ferito a sua volta dai militari.
Questi avvenimenti hanno ripercussioni anche nella striscia di Gaza, dove al lancio di alcuni razzi da parte di Hamas Israele ha risposto con un attacco aereo sul campo profughi di al-Maghazi, nella parte centrale dell'enclave.
Durante la settimana successiva altre violenze sono continuate in tutta la Cisgiordania
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Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

La situazione nel Masafer Yatta continua ad essere molto tesa. Il rischio che la zona venga evacuata è alto e gli abitanti ne pagano le conseguenze. La presenza dell’esercito è massiccia e i raid notturni sono stati frequenti. Inoltre nuovi checkpoint israeliani sono stati istituiti nei villaggi della cosiddetta Firing Zone 918, in particolare un checkpoint fisso all’ingresso del villaggio di Jinba e uno all’ingresso del villaggio di Halawe. Fatta eccezione per le macchine dei residenti, tutte le vetture che vengono fermate nella suddetta zona rischiano di essere sequestrate. Ciò limita notevolmente la libertà di movimento dei palestinesi, e rende molto complicata la presenza in questi villaggi di attivisti.
Anche le demolizioni e le confische nel mese di gennaio sono proseguite con una frequenza di più di una a settimana. La zona è costellata di bulldozer.
Nelle colline a sud di Hebron, durante questo mese, è aumentata notevolmente la tensione con i coloni. Il 17 gennaio due palestinesi sono stati brutalmente attaccati da coloni israeliani mentre lavoravano la terra nel villaggio di Bir Al Idd. Il 27 gennaio due coloni dell’avamposto di Meshek hanno attaccato il villaggio di Thala. I due coloni armati hanno fatto irruzione nel villaggio puntando le armi contro gli abitanti e sparando in aria. Anche nel villaggio di At-Tuwani il confronto con le forze d’occupazione e con i coloni è stato quasi giornaliero. Youth of Sumud nel mese di gennaio si è dedicato alla preparazione della terra nella valle e collina di Khelly, e alla costruzione di un muretto di pietre che funga da divisorio con i territori di Havat Ma’on. La presenza di coloni e soldati, a scopo di provocazione e disturbi dei lavoratori, è stata costante e reiterata fino ad arrivare alla distruzione di una parte del muro nella notte del 28 gennaio
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