Papa Francesco incontra i rifugiati arrivati con i Corridoi Umanitari

I Corridoi Umanitari dal Libano, e successivamente anche da altri Paesi, sono stati avviati nel 2016, per rispondere con atti concreti alla drammatica situazione della rotta Mediterranea.
Sono un'iniziativa “tragicamente attuale”, anzi, “più che mai necessaria”. Lo attesta “purtroppo anche il recente naufragio di Cutro”. Un naufragio che “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”.
Sono le parole di Papa Francesco, che sabato 18 marzo ha ricevuto in udienza i rifugiati arrivati in Italia, Francia e Belgio attraverso Corridoi Umanitari.
Con loro i rappresentanti delle Comunità che li accolgono e ne curano l’integrazione, tra i quali i volontari di Operazione Colomba.
Sono arrivati in settemila e hanno riempito la Sala Nervi in Vaticano.

A salutare il Papa c'era anche Sheikh Abdo, portavoce della Proposta di Pace per i profughi siriani e attivo anche con Operazione Colomba. Nell'occasione ha consegnato a mano al Papa un suo scritto, che di seguito riportiamo.

Sua Santità Papa Francesco, signore e signori.
È un grande onore per me parlare davanti a voi e ringrazio la Comunità di Sant’Egidio per l'invito e per avermi dato l'opportunità di parlare a tutti e tutte voi.
Sono Abd Elrahim Hsyan, siriano, maestro di scuola e attivista per i Diritti Umani.
Stiamo vivendo nei giorni del dodicesimo anniversario della rivoluzione siriana.
Rivoluzione che ha chiesto libertà e dignità.
La rivoluzione di un popolo che sogna la pace, ama la libertà e fa tesoro della propria dignità, e crediamo che alla fine il popolo sarà vittorioso.
Abbiamo presentato alla comunità internazionale una Proposta di Pace per i profughi siriani in Libano con l'aiuto dei volontari di Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, e abbiamo fatto appello al mondo perché ci aiutasse a fermare il cambiamento demografico nel nostro Paese, ma senza successo.
Non vogliamo rimanere profughi.
Piuttosto, vogliamo un ritorno sicuro e dignitoso nella nostra Patria, con una giustizia che riterrà responsabili i criminali di guerra.
La morte continua a perseguitare i rifugiati siriani ovunque si trovino nei luoghi di rifugio.
Morte per bombardamenti, fame, sete, freddo, caldo, malattie, incendi, annegamenti in mare e più recentemente per terremoti.
Sono costantemente soggetti a violazioni e non ottengono i loro Diritti in quanto esseri umani, sto parlando soprattutto di coloro che risiedono nei Paesi confinanti con la Siria e nel nord della Siria.
Tutto ciò che accade ai siriani e alle siriane è sotto gli occhi di tutto il mondo, e non c'è ancora una soluzione concreta alla loro tragedia.
So che il prezzo della libertà e della dignità è un prezzo alto, ma oggi mi rivolgo a Vostra Santità chiedendo di aiutarci, come rifugiati siriani, a costruire la Pace nel nostro amato Paese.
Ho una serie di richieste che vorrei portare a Vostra Santità:
1- Sostenere la risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza a Ginevra affinché ci sia la vera base per la costruzione della Pace in Siria e per consentire il ritorno sicuro e dignitoso delle rifugiate e dei rifugiati siriani.
2- Lavorare per portare aiuti umanitari nelle aree dove c'è un gran numero di siriani e siriane, come il Libano, la Siria settentrionale e la Turchia.
3- Sostenere le organizzazioni umanitarie che lavorano per alleviare le sofferenze dei rifugiati siriani, in particolare la Comunità di Sant’Egidio, promotrice del programma dei Corridoi Umanitari, che è un faro di speranza per i rifugiati siriani in Libano, e anche Operazione Colomba, che è presente con i suoi volontari nel nord del Libano nei campi profughi e vive con loro nelle tende. Io stesso se non avessi avuto la possibilità di partire in questo momento sarei morto o in carcere, e come me molti altri in questa sala.
4- Pregare per la Pace in Siria e in tutto il mondo e per le anime dei martiri della Siria, specialmente Padre Paolo Dall'Oglio, che è un simbolo di amore e di Pace per noi profughi siriani.
5- Infine ringrazio Vostra Santità per lo storico Documento sulla fratellanza umana, e spero che Sua Santità si adopererà per attivarlo in modo che diventi una realtà vissuta nel mondo.

Molte grazie per aver ascoltato il mio messaggio e un caloroso saluto a tutti voi.