Appello per l’estensione della regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati

APPELLO

Come è noto ormai da tempo il primo settembre partirà la sanatoria per la regolarizzazione di colf e badanti; una regolarizzazione assolutamente necessaria (farà emergere i rapporti di lavoro già in atto e diminuire il lavoro nero), ma allo stesso tempo discriminatoria: perchè solo per colf e badanti? Forse in base all'utilità, perchè il loro servizio è urgente e indispensabile per gli italiani? Perchè questa differenza con altri lavoratori quali muratori, braccianti, fabbri, lavapiatti? Non sono forse indispensabili anche loro? Abbiamo il sospetto che la politica in atto sia di far mantenere certe categorie di lavoratori nel mondo del sommerso, che vuol dire ancora assenza di diritti per migliaia di persone.

Segnaliamo una campagna importante lanciata dal centro sociale "ex canapificio" di Caserta (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che consiste nel mandare al Presidente della Repubblica, del Consiglio, della Camera e del Senato, ai Ministri dell'Interno, del Lavoro e a tutti i parlamentari una petizione firmata dai datori di lavoro in cui si chiede di estendere la regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati. Aiutiamo a divulgarla e a sopportarla!!!

Appello per l’estensione della regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati.

ECCO COSA PUOI FARE TE:

Scarica e stampa l'appello qui sopra.
Fallo firmare a qualsiasi imprenditori o  datore di lavoro interessato, aggiungendo sul retro:

1. Cognome (dell'imprenditore ovviamente!)
2. Nome
3. Nome della ditta
4. Campo di attività (es. ristorazione, edilizia, ecc...)

Spedisci le petizioni, possibilmente entro i primi di Settembre

o via posta a: Centro Sociale "Ex Canapificio" - Viale Ellittico, 27 - 81100 Caserta
o via mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
o via fax allo: 0823/216332

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Al presidente della Repubblica

Al Presidente del Consiglio

Al Presidente della Camera Gianfranco Fini

Al Presidente del Senato Renato Schifani

Al Ministro dell’Interno Roberto Maroni

Al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

Agli onorevoli parlamentari di Camera e Senato

 

Appello per l’estensione della regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati.

 

Ci rivolgiamo alle più alte cariche dello stato per porre alla Loro attenzione la richiesta di modificare l’emendamento presentato in occasione della conversione in legge del decreto anticrisi.  La richiesta che si avanza è quella di estendere la regolarizzazione a tutti i lavoratori, ai tanti uomini e donne che da anni vivono e lavorano in Italia. 

 Il governo darà l’opportunità a colf e badati di regolarizzarsi, un provvedimento saggio e tempestivo che da tempo i lavoratori stranieri ed i datori di lavoro attendevano perché darà la possibilità di far emergere rapporti di lavoro già in atto e soprattutto farà emergere persone in carne ed ossa che vivono e lavorano in Italia da anni.

 E’ una opportunità per favorire l’emersione dal lavoro nero perché negli ultimi anni il decreto flussi si è rivelato uno strumento inadeguato in quanto effettuato da datori di lavoro che in realtà già avevano alle proprie dipendenze il/la lavoratore/trice che si finge sia in attesa nel paese di origine. D'altronde chi assumerebbe una badante, una colf, un carpentiere, un muratore, un magazziniere, un bracciante agricolo o altro senza averlo mai neanche visto in faccia?

Dunque, una regolarizzazione assolutamente necessaria. Infatti, la regolarizzazione affronta un aspetto molto concreto: far emergere rapporti di lavoro già in atto. Ci chiediamo però perché sia stata posta una discriminazione tra i lavoratori. Crediamo che non sia comprensibile la logica che permette di regolarizzare le badanti e le colf escludendo manovali, magazzinieri, mungitori, braccianti agricoli, carpentieri, fabbri, lavapiatti, baristi etc.

Il trattamento limitato ad una sola categoria di lavoratori va a vantaggio del lavoro nero, della concorrenza sleale della domanda e dell’offerta del lavoro, va a vantaggio di chi specula sulla mancanza di garanzie nel mondo del lavoro.

 Abbiamo ascoltato quali motivazioni di tale trattamento riservato le preoccupazioni relative alla crisi del mercato del lavoro ed alle limitazioni legate agli accordi europei che impedirebbero la regolarizzazione.  Si segnala che il provvedimento di regolarizzazione dovrebbe essere esteso a quei lavoratori che, come colf e badanti, sono già stai assorbiti dal mercato del lavoro. Si tratta di lavoratori impiegati nel settore della piccola edilizia artigiana, del terziario, delle piccole imprese di impiantistica, nell’agricoltura, nell’allevamento, nel piccolo commercio, nella ristorazione etc. Lavoratori che già sono alle dipendenze di un datore di lavoro e dunque già assorbiti da una fetta di mercato nel  quale è richiesta la manodopera straniera proprio come le colf e le badanti.

 Riguardo alla preoccupazione relativa al Patto dell’UE su immigrazione e asilo ricordiamo che l’accordo prevede comunque la possibilità di procedere alla regolarizzazione caso per caso e comunque si raccomanda di procedere a regolarizzazioni di lavoratori che per specifici motivi economici sono determinanti per alcune fette del mercato del lavoro.

 

In conclusione come imprenditori e datori di lavoro che da anni hanno esperienze nei settori evidenziati ci rivolgiamo alle massime autorità istituzionali perché valutino la possibilità di estendere il provvedimento di regolarizzazione anche a tutti quei settori dove una manodopera straniera risulta già di fatto impiegata ed indispensabile per lo sviluppo economico di questo paese.