COMUNICATO STAMPA 26/5/23
Con la Comunità Papa Giovanni XXIII 5 posti in Cile e Grecia.

Candidature entro il 30 giugno.
 

Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato ieri il Bando di selezione per 153 volontari, tra i 18 e i 28 anni, da impiegare nei progetti per i Corpi Civili di Pace in Italia e all’estero, con la Comunità Papa Giovanni XXIII, 2 posti in Cile e 3 in Grecia. Le candidature entro venerdì 30 giugno.

Il Bando si colloca all’interno della sperimentazione dei Corpi Civili di Pace prevista dalla legge n. 147 del 2013 che ha istituito un contingente di Corpi Civili di Pace destinato alla formazione e alla sperimentazione di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale. L’avviso pubblicato dà l’avvio alla terza annualità della sperimentazione.

IL PROGETTO: A FIANCO DEI MAPUCHE IN CILE E DEI MIGRANTI IN GRECIA

L’ass. Comunità Papa Giovanni XXIII partecipa al bando con il progetto “CORPI CIVILI DI PACE 2022 – LA PROTEZIONE DEI CIVILI NEI CONFLITTI”, che prevede 5 posizioni disponibili, 3 in Grecia ad Atene e 2 nel sud del Cile a Valdivia.

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COMUNICATO STAMPA 02/05/23

Bologna, 6 maggio 2023

Le Associazioni promotrici della Campagna che chiede l’istituzione di un Ministero della Pace si ritrovano il 6 maggio alle ore 15.00 presso la Sala Cappella Farnese di Bologna per l’evento “Ministero della Pace: una politica per il futuro”.

L’evento, patrocinato dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna, si propone alla cittadinanza, agli enti, ai movimenti della società civile e alle istituzioni.

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COMUNICATO STAMPA 31/8/22
È la terza carovana di pace #stopthewarnow

Una delegazione di 50 volontari italiani è arrivata oggi pomeriggio a Mykolaiv. Si tratta della terza carovana della pace organizzata dal cartello di associazioni #stopthewarnow.

«Abbiamo dovuto affrontare un viaggio estremamente difficile per arrivare nella città sotto assedio, con la popolazione allo stremo della fame e della sete. Per questo gli abitanti della città ci avevano chiesto aiuti umanitari necessari per sopravvivere. Oggi sono stati bombardati i silos di grano nel porto di Mykolaiv, nel distretto di Korabelny, alle porte sud della città. Da due giorni sono in corso pesanti combattimenti sulla linea del fronte 10 km a sud. Ieri è stato attaccato il ponte che collega Odessa a Mykolaiv, la strada che abbiamo dovuto percorrere». Spiega Gianpiero Cofano, uno degli organizzatori dell'iniziativa, nonché segretario generale della Comunità Papa Giovanni XXIII.

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COMUNICATO STAMPA 25/6/22
30 anni di Operazione Colomba - Apg23

L'anniversario del Corpo Nonviolento di Pace Operazione Colomba e la possibilità di una strada concreta per costruire la pace.

Il 25 giugno 1992 due obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII partivano su una vecchia 127 bianca per la ex Jugoslavia in pieno conflitto, con un desiderio: vivere la nonviolenza in zone di guerra.

Trenta anni di storia, che hanno coinvolto oltre duemila civili, giovani e meno giovani da tutta Italia (e non solo). Hanno salvato vite umane, creato spazi di pace, portato speranza, “lenito le ferite dell’odio e ricostruito i ponti del dialogo”.

Operatori di Pace formati attraverso decine di corsi; persone consapevoli dei rischi ma anche che, come diceva don Oreste Benzi, «Il coraggio non sta nel non aver paura, ma nel vincere la paura per un amore più grande». Sono stati oltre venti i conflitti “abitati” in tutto il mondo: dall’Africa all’America Latina, dal Medio all’Estremo Oriente, dai Balcani al Caucaso ed ora, nuovamente, nel cuore dell’Europa, in Ucraina.

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COMUNICATO STAMPA 6/3/22

«Siamo disponibili ad organizzare e accompagnare una delegazione di politici europei in Ucraina».

E' la proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII. Una delegazione della Comunità di don Benzi è rientrata ieri dall'Ucraina dove ha svolto una missione esplorativa di monitoraggio per valutare le prossime azioni.

«L'Europa non può alimentare una escalation militare che rischierebbe di sfociare in un conflitto nucleare. Pertanto la sola possibilità è un forte e coraggioso intervento civile. Proponiamo che ogni Paese europeo mandi in una missione coordinata in Ucraina i suoi migliori rappresentanti dei cittadini: parlamentari, europarlamentari».

«E' necessario essere rapidi e noi possiamo offrire la nostra trentennale esperienza in zone di conflitto. Stiamo riscontrando un altissimo desiderio di intervento. La gente non vuole rimanere inerme e impotente. Per questa ragione chiediamo ai rappresentanti dei cittadini di impegnarsi in prima persona in un intervento politico, non armato e civile».

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