C/S: Il programma di realizzazione dei cacciabombardieri f35 va bloccato

COMUNICATO STAMPA
Il programma di realizzazione dei cacciabombardieri F35 va bloccato

L'Associazione Comunità  Papa Giovanni  XXIII, fondata da don Oreste Benzi, in merito  alla discussione generale  che inizierà Lunedì alla Camera dei Deputati sulla mozione Pezzotta ed altri, n. 1-00408, riguardo la sospensione della partecipazione al programma di realizzazione del cacciabombardiere Joint Strike Fighter (JSF) F35, dichiara quanto segue:

questo programma deve essere  immediatamente sospeso ed in futuro annullato.

In un contesto di crisi generale, ben altre devono essere le priorità della Stato rispetto ai bisogni dei suoi cittadini, ed in particolare delle fasce deboli.

Tra il 2008 ed il 2011 i fondi per le spese sociali sono stati decurtati dell' 86,1%.

Hanno subito tagli quasi totali i fondi per le politiche familiari, per le politiche giovanili, per l'infanzia e l'adolescenza, per la non autosufficienza, per il sostegno all'affitto, per l'inclusione degli immigrati. Ancora una volta a pagare sono le fasce più vulnerabili e già fortemente colpite dagli effetti della crisi. Con un taglio di tale portata migliaia di famiglie finiranno sul lastrico.

A fronte di una crisi economica che esce dai confini europei, altri paesi dell'Europa occidentale hanno già fatto la scelta di ridurre  le spese militari: la Gran Bretagna ha annunciato un taglio dell’8% in 4 anni, con riduzione anche degli F35.

Danimarca, Norvegia e Olanda hanno in questi mesi ripensato in maniera rilevante i termini della loro partecipazione al programma F35.

L’Europa quindi taglia le spese militari.

Negli Stati Uniti si propone, a partire dal 2012, un taglio annuo di 100 miliardi di dollari al bilancio della Difesa.

In particolare si propone di rinunciare alla versione per i Marines dell’F35-B, e di sostituire la metà dei JSF programmati in modo da risparmiare 9,5 miliardi.

Ci aspettiamo quindi che anche il Parlamento italiano agisca con senso di responsabilità correggendo   questo squilibrio.
                                                                        

Il Presidente
Giovanni Paolo Ramonda