Aprile 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Dopo le gravi conseguenze avute con il blocco armato indetto il passato 30 marzo dal gruppo paramilitare delle AGC, che ha paralizzato totalmente le attività di numerosi dipartimenti e causato più di 10 morti, il paramilitarismo continua ad essere il tema sulla bocca di tutti.
Ancor di più da quando, il 17 aprile, è stata la stessa Comunità di Pace ad essere vittima delle minacce delle AGC che, durante la notte precedente, hanno imbrattato i muri della bottega del cioccolato, del centro di comunicazione ed i cartelli in cui sono scritte le regole della Comunità, con dei graffiti che annunciavano la loro presenza ed il controllo sul territorio. La notizia in poche ore ha fatto il giro tra Stati Uniti ed Europa attivando la solidarietà di centinaia di organizzazioni che da decenni appoggiano la Comunità di Pace. La stampa locale e il canale televisivo Noticias Uno hanno dato spazio alla notizia forse più di quanto non abbiano dato per il blocco armato del 30 marzo. Questo a dimostrazione che l'atto di sfida delle AGC alla Comunità di Pace ha toccato fortemente i cuori come se ad essere minacciati fossimo stati tutti.
L'intero Paese sta di fatto assistendo con grande preoccupazione all'incredibile avanzata dei gruppi neo-paramilitari ad indicare come sia ancora incerto e difficile raggiungere l'obiettivo della firma degli accordi di Pace. La nuova ondata di violenza dei gruppi illegali, ed in particolare delle AGC, coinvolge tutta la Colombia. Dal nord al sud del Paese continuano da mesi le sparizioni e le uccisioni arbitrarie di leader impegnati in diversi settori sociali, politici, Difensori dei Diritti Umani, contadini e reclamanti terra.
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CONDIVISIONE, LAVORO e NOVITA' SUI VOLONTARI

Nel mese di aprile Silvia è rientrata in Italia per trascorrere del tempo con gli amici e la famiglia.
I volontari presenti a San Josecito hanno invece fatto presenza nel villaggio de La Esperanza dove i membri della Comunità di Pace sono impegnati nell'organizzazione e coltivazione dei terreni e nella cura all'allevamento di un centinaio di capi di bestiame.
C'è stata poi la possibilità di passare alcuni giorni con le famiglie della Comunità di Pace della regione di Cordoba che vivono anche loro una situazione difficile di pressione e forte presenza di gruppi armati illegali.
Il tempo passato insieme a loro è sempre denso di racconti e di lavoro duro nei campi pronti per la semina di riso e mais che, a causa delle scarse piogge e di un sol leone, è stata ritardata già di un mese. Con dell'ottimo pesce fritto e l'immancabile riso al cocco le giornate sono trascorse piacevolmente fino al giorno di rientro passando per Monteria, capitale della regione, dove lungo le strade sui tabelloni pubblicitari ancora nessuno aveva osato cancellare le ignobili frasi delle AGC lasciate nei giorni del blocco armato lo scorso fine marzo.
Durante le altre settimane sono stati svolti vari accompagnamenti in città ai leader della Comunità di Pace per svolgere diverse commissioni.
Il tempo trascorso alla Holandita non è quindi stato molto ma sempre intenso per la condivisione soprattutto con i più piccoli e con le persone anziane.