Un giorno di ordinaria ingiustizia

Israele/Palestina
UN GIORNO DI ORDINARIA INGIUSTIZIA
30 luglio 2005

L´appuntamento è per questa mattina alle 9.00 alla stazione di polizia israeliana di Kiriat Arba in Hebron...ieri infatti abbiamo assistito all´ennesimo scontro tra coloni e pastori palestinesi, avevamo filmato ciò che era accaduto, verso le 19 siamo arrivati alla stazione di polizia , ma dopo un´ora non eravamo riusciti a fare la denuncia perché nessun detective parlava inglese e così avevamo atteso per altre 3 ore che i due pastori palestinesi completassero la loro denuncia e, assicurateci che fossero rientrati nel loro villaggio, (per un palestinese infatti andare dalla polizia israeliana non significa essere tutelato ...anzi), avevamo preso appuntamento per il giorno dopo, alle  9 appunto! Quindi eccoci qui! A dire il vero sono le 8.45 perché non si sa mai..... meglio essere puntuali ! La stazione di polizia ha due ingressi, uno per i coloni, situato ai margini dell´insediamento ebraico, ed uno nella parte palestinese della città. Il primo, chiuso da una sbarra, mostra un lungo viale alberato, con fiori che abbelliscono le case che lo costeggiano e cinque o sei persone deputate a far entrare ed uscire la gente...l´altro è alla fine di una ripidissima strada chiusa. E lì che ci troviamo. Tutt´intorno ci sono cumuli di macerie ed immondizie, il cancello mostra tra le grate il metal detector, una telecamera punta il suo occhio in un piccolo pertugio dove a fatica passa una mano, la mia mano che deve digitare un numero a seconda del servizio che mi occorre. In un avviso sbiadito si legge :" gentili cittadini"....e poi le istruzioni....nella torretta all´interno , quella dove ci dovrebbe essere sempre qualcuno di guardia, non c´è nessuno. Ho seguito le istruzioni, nessuno ha risposto... fa niente, ci sediamo per terra ed aspettiamo. Il sole è già alto, il cielo terso...penso che farà molto caldo oggi...per fortuna la polizia ha pensato bene di mettere all´interno della grata un distributore d´acqua...sì, proprio uno di  quelli per cui serve infilare due dita tra le maglie della rete , schiacciare la levetta e sperare di avere buona mira ..così l´acqua piuttosto sporca spegnerà la sete. Sono le 9.00, un ragazzo palestinese arriva all´ ingresso...anche lui segue le istruzioni ..ma niente. Decido così di chiamare l´ufficio di polizia...che sciocca, perché non farlo prima? Chissà, se hanno detto alle 9, forse  prima l'ufficio non era ancora aperto....L´ufficiale che riceve la mia chiamata mi assicura che ci aprirà..."welcome" , " benvenuti", mi dice...che sollievo.
.. Sono le 9.10, un altro ragazzo palestinese si aggiunge al gruppo in attesa...lui alla stazione di polizia ci lavora come imbianchino...bene, chissà che non ci facciano entrare tutti! Sono le 9.40 , l´imbianchino è riuscito a farsi aprire da un compagno di lavoro, che, scortato da un poliziotto, lo ha fatto passare. Cerco di chiedere al gendarme perché non possiamo entrare , ma parla solo ebraico...Richiamo l´ufficio, un altro ufficiale mi risponde che il detective non è ancora arrivato...dobbiamo aspettare fuori..."perché´ fuori?" chiedo, abbiamo un appuntamento e ci sono altre persone qui e il sole brucia..."non vedo nessuno mi risponde! "..eh già, la telecamera riprende solo il punto dinanzi ai numeri da digitare, che forza! Nel frattempo sono arrivati altri due palestinesi...niente di nuovo sotto il sole...fa solo più caldo, molto più caldo. Sono le 10 e 10, richiamo l´ufficio ma nessuno risponde. Continuiamo a fare due chiacchiere con i palestinesi in attesa...che strano sono tutti qui perché devono pagare una multa per non avere messo le cinture di sicurezza. Finalmente arriva un poliziotto, ci guarda, scambia due parole in tono sgarbato con i palestinesi e se ne va. Sono le 11.00 richiamo l´ufficio e chiedo se il detective è arrivato..." certo che è arrivato, ma siete ancora fuori?", mi chiede stupito l´ufficiale? "Sì", rispondo, "sono più di due ore che aspettiamo"..."ora vi apriamo " welcome!", continua lui. Sono le 11.40 e... siamo ancora  fuori!
" A quanto ammonta la multa che dovete pagare?", chiedo  ad uno dei  palestinesi..."400$"mi risponde,...scusa forse non ho capito bene, hai detto "quattrocento dollari!? ", "sì" , mi conferma... certo un israeliano paga 60 shekel (10 euro) per questa infrazione, ma noi se rivogliamo indietro il tagliando per guidare la macchina, il quale ci viene sottratto finché non paghiamo la multa, dobbiamo sborsare tutti questi soldi. Ma ecco che  arriva un ufficiale, almeno adesso i palestinesi potranno entrare... non è così.
L'ufficiale con un tono aggressivo invita i palestinesi a far passare le banconote attraverso le grate, conto migliaia di schekel... I palestinesi non dicono una parola, infilano il denaro che finirà per essere spartito tra i poliziotti. Poi, consegnato tutto il denaro, aspetteranno ancora finché il poliziotto non ritornerà per restituire loro il tagliando di guida... la ricevuta dell´avvenuto pagamento è inutile chiederla.. "E tu, come mai non hai pagato"?, chiedo ad uno dei palestinesi..."L'ufficiale mi ha detto che oggi è molto impegnato... devo tornare domani.. . "mar´rsalaami...!", "Arrivederci!" rispondo anch´io. E´ mezzogiorno, siamo rimasti in quattro, due palestinesi stanno ancora aspettando il tagliando...uno di loro ci dice di provare ad entrare dalla parte dei coloni...siamo perplessi, entrare dall´altra parte significa avere una via "privilegiata" che i palestinesi non hanno e significa anche correre il rischio che i palestinesi ci scambino per coloni e neanche questo è bene...i palestinesi insistono...andate di là, qui non vi faranno entrare". Un po´ a malincuore seguiamo il consiglio, qualche decina di metri prima di arrivare al confine tra la parte palestinese e l´insediamento, alcuni palestinesi si agitano al nostro passaggio, i bambini in strada si nascondono e i più piccoli cercano rifugio spaventati tra le braccia della mamma...ci hanno scambiato per coloni...rivolgiamo loro un sorriso e qualche parola in arabo  ed in inglese che riporti serenità nei loro volti. Attraversiamo il viale alberato senza problemi, entriamo nella stazione di polizia. Sono le 12.30, ci dicono che il detective è a pranzo. Ci sediamo per terra perché l´ufficio è chiuso.
Sono le 13.00,  arriva il poliziotto il quale ci spiega che non è lui la persona che stiamo aspettando, ma che questi arriverà alle  due o forse alle tre del pomeriggio.... Aspettiamo, aspettiamo...  continuo a ripensare a tutto quel denaro, a quelle mani avide, allo sguardo di disprezzo dell´agente, all´ingiustizia, al potere...all´attesa per ore sotto al sole...all´impossibilità per i palestinesi di  vedere rispettati i fondamentali diritti... Sono le 14.00 il detective finalmente è arrivato, completiamo la nostra denuncia ed usciamo dalla stazione di polizia dalla parte palestinese...sono le 16 e 30. Ci mettiamo in viaggio per raggiungere il villaggio di Tuwani, da dove siamo partiti ieri per fare questa denuncia.
Sono le 17 e 40 e finalmente siamo di nuovo a Tuwani, ma nuovi scontri stanno avvenendo proprio ora tra pastori palestinesi e coloni... ci incamminiamo per raggiungerli cercando di filmare ciò che accade...forse più tardi saremo di nuovo a Kiriat Arba per una nuova denuncia o forse  dovremmo andarci domani mattina...  sarà un nuovo giorno di ordinaria ingiustizia?!

M.