Marzo 2014

SITUAZIONE ATTUALE

Il giorno 9 marzo 2014 si sono svolte le elezioni parlamentari per la formazione del nuovo Congresso colombiano. Ciò che le ha caratterizzate, a parte il maggior numero di donne elette e di “costeños” (parlamentari delle regioni che si affacciano sull'Atlantico quali Chocò, Cauca e Nariño), è stato il record negativo raggiunto dai voti in bianco e dall'altissima percentuale di astensioni che ha toccato il 57 % degli aventi diritto al voto.

Alejandra Barrios, della Missione di Osservazione Elettorale (MOE), ha denunciato poi come nell'ultima settimana di campagna elettorale il movimento di denaro sia cresciuto vertiginosamente e siano aumentati i reati come l'acquisto dei voti.
Gli stessi volontari di Operazione Colomba hanno incontrato a Monteria un taxista al quale era stato proposto di accompagnare, con una ricompensa di 180.000 pesos, gli elettori alla sede di votazione domenica 9 marzo. A tali elettori era stata data una ricompensa di 50.000 pesos in cambio del voto.
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CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI
Nel mese di marzo i volontari di Operazione Colomba sono stati impegnati in alcuni accompagnamenti nella vereda La Esperanza e a fine mese nella regione di Cordoba.
La situazione è apparentemente tranquilla ma molti sono ancora gli episodi di omicidi soprattutto nelle aree urbane per mano di paramilitari e numerosi gli attacchi delle Farc ai presidi militari e di Polizia di San Josè.
L'evento però più importante di questo mese è stata la celebrazione del 17° anniversario della fondazione della Comunità, per il quale è stata organizzata una marcia (il 23 marzo) da San Josecito sino ad Apartadò.
Sabato 22 sono arrivati in comunità alcuni ospiti tra cui una delegazione di For e un gruppo di 40 indigeni, la maggior parte del Cauca, per la partecipazione alla “Università campesina” che si è svolta il 24 e 25 marzo (leggi il nostro approfondimento, clicca qui).
Per la marcia è stato noleggiato un chivero che oltre a trasportare i bambini, è servito per caricare le ghirlande di fiori in memoria delle 250 vittime della comunità dal 1997 ad oggi. E’ stata anche realizzata una bara simbolica con scritti sopra tutti i nomi delle vittime, la quale è stata portata a mano sino  davanti all’ufficio della Fiscalia (corrispondente al nostro Gip, cioè al giudice per le indagini preliminari, qui sempre corrotti o inadempienti) dove è stata deposta insieme ai fiori.
Alla marcia hanno partecipato più di 300 persone (Foto) che hanno camminato portando slogan e foto delle vittime lungo tutto il percorso. Una volta raggiunto il centro della città, Jesus Emilio, membro della Comunità di Pace, ha ricordato le vittime, i massacri, le violazioni perpetrate dalla Forza Pubblica e dai vari attori armati contro la popolazione civile e contadina.
Il gruppo ha poi ripreso il cammino di ritorno senza incontrare ostacoli anche se non sono mancate le “attenzioni” della polizia che con un auto ha seguito la marcia dall'arrivo in città sino al momento del ritorno del gruppo verso San Josè, e di un uomo che in motocicletta è stato visto seguire il gruppo e fare delle foto ai partecipanti.