Marzo 2015

SITUAZIONE ATTUALEI

Il mese di marzo merita uno spazio speciale in questo report perché il giorno 23 si è celebrato il 18º anniversario della nascita della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò.
L'ambasciatore tedesco Günter Kniess e l'ambasciatore francese Jean-Marc Laforêt con altri delegati, hanno presenziato l'evento per omaggiare la Comunità di Pace che lo scorso 9 dicembre, per mano degli stessi Ambasciatori, ha ricevuto il premio “Antonio Nariño” con una menzione d'onore per il lavoro umanitario a favore di una vita dignitosa dentro il conflitto armato svolto dalla Comunità sin dal 1997, anno della sua creazione. Presenti alla celebrazione i gruppi di scorta civile internazionale di Operazione Colomba, FOR e PBI, due funzionari della MAP-OEA e di UNHCR di Medellin. Molti gli ospiti stranieri tra i quali alcuni rappresentanti di Tamera e della Rete Italiana di Solidarietà del Quindìo.
Infine non sono mancati i delegati di diverse tribù indigene del Paese.

L'Università Campesina

Nei giorni precedenti il Compleanno, ha avuto luogo una sessione dell'Università Campesina della Resistenza all’interno della Holandita, in cui membri della Comunità di Pace, ospiti colombiani e rappresentanti delle comunità indigene NASA del Cauca, indigeni della Guajira, della Sierra Nevada, del Choco' e della costa pacifica si sono riuniti per uno scambio di conoscenze.
L’idea di Università Campesina nasce dieci anni fa, ancor prima dello sfollamento della comunità da San Josè, per sperimentare una nuova esperienza educativa, differente e contraria all’esperienza delle Università colombiane, che tendono a convertire la conoscenza in mercanzia.
L’idea con cui nasce questa Università è quella di condividere le proprie conoscenze in maniera gratuita, senza dover pagare per poter ottenere un certificato con cui potersi vendere nel mercato del lavoro; l’obiettivo è rompere con gli schemi di educazione formale di “educazione per il lavoro”.
Nelle edizioni passate, le sessioni duravano un mese, ma purtroppo per questioni organizzative è stato necessario ridurle a pochi giorni di condivisione.
In passato sono stati trattati argomenti quali la salute, l’energia solare, l’agricoltura, etc.
Gli argomenti prescelti per la sessione di quest'anno sono stati: la produzione marmellate e cioccolato, la panetteria e l’educazione, alla quale è stata aggregata una parte incentrata sulla giustizia, tenuta da uno degli avvocati (Jorge Molano) che sta trattando il caso del massacro del 21 febbraio 2005.
Durante la sessione riguardante l’educazione, i membri delle diverse comunità hanno avuto modo di condividere con gli altri sia la condizione di lotta per la resistenza in cui si trovano, sia il proprio metodo educativo sviluppato, per alcuni di essi, in tempi recenti.
Nonostante i differenti modelli scolastici descritti dai membri delle diverse comunità, sono emersi fattori che le accomunano e che si possono considerare come il nodo cruciale per tutte quante: il non considerare l’aula come l’unico luogo adatto all’educazione e l’importanza della terra e la sua rilevanza nel processo educativo delle comunità.
Tutte queste comunità si trovano a lottare per la propria sopravvivenza, per mantenere o recuperare le proprie terre e le proprie tradizioni e di conseguenza, l’educazione ed in particolare la lettura e la scrittura, diventano elementi di potere, fondamentali anche per essere consapevoli dei propri diritti all’interno di questa lotta contro il governo e l’invasione delle multinazionali.
Come per la Comunità di Pace, anche per i gruppi indigeni, i più grandi insegnamenti arrivano dalla terra e dalla natura, che diventa il primo libro di testo.
Per quanto riguarda le comunità indigene, un fattore altrettanto importante, che è stato introdotto nel sistema educativo, è la lingua madre, in difesa della propria identità culturale e linguistica, che nel tempo stava rischiando di perdersi.
Durante questo evento erano presenti anche due ragazzi stranieri, che hanno avuto modo di condividere con le comunità un sistema educativo alternativo portato in Afghanistan, altro territorio di conflitto, dando così la possibilità di ascoltare una testimonianza esterna al contesto colombiano.
La sessione dedicata alle attività agroalimentari ha coinvolto i partecipanti in laboratori in cui si sono preparate marmellate di mango, boroco', guayaba e ananas e si è mostrata la lavorazione del cacao.
Nella cucina si sono preparati dolci di yuca, pane, palitos de quesos (paletti di formaggio), ojuelas (frittelle dolci). Tutti hanno potuto osservare le varie fasi della preparazione e partecipare attivamente.
Operazione Colomba ha contribuito con la cottura di 18 torte utilizzando i prodotti tipici procurati nei giorni precedenti dai membri della Comunità dei villaggi La Union, Arenas Altas e Mulatos. Dalle varie zone sono stati portati cocco, limoni, arance, banane, uova, formaggio e dalla Holandita l'immancabile cioccolato.
Infine nella sessione giuridica, l'avvocato Jorge Molano ha presentato il tema dell'impunità e del mal funzionamento della Giustizia colombiana.
I crimini di Stato, crimini cioè attraverso i quali lo Stato attacca direttamente i cittadini con una azione diretta o con l'appoggio di strutture paramilitari, come nel caso della Comunità di Pace, non potrebbero esistere senza una parte fondamentale dell'ingranaggio che è l'impunità. La politica dell'impunità in Colombia non è accidentale ma frutto delle decisioni dello stesso Stato.
Essa si manifesta quando non c'è un castigo (ai responsabili e specialmente ai mandatari di un crimine), e con l'assenza di riparazione e la mancanza di garanzia di non ripetizione di questi comportamenti. L'impunità allude alla non investigazione, al non giudizio e alla mancanza di sanzione o castigo di atti che sono considerati criminali.
In Colombia il 97 % dei reati comuni rimane impunito; se si parla dei crimini contro i diritti umani la percentuale sale al 99,9 % .
Si dice che l'impunità è un problema della giustizia causato dalla mancanza di funzionari e delle risorse necessarie che ostacolano il buon funzionamento della giustizia; una lettura che in termini generali è certa. Quando però parliamo di diritti umani in Colombia è altrettanto vero che si siano configurati meccanismi nella legislazione disposti in modo da poter garantire l'impunità. L'impunità funziona come qualcosa di deliberato, con la quale si cerca di proteggere gli autori dei crimini e quindi i colpevoli.
Chi beneficia dell'impunità e della guerra sono il capitale, il sistema finanziario, chi guadagna dall'investimento in Colombia, i Paesi che hanno finanziato il paramilitarismo che continua ad arricchirsi accumulando e aumentando la disuguaglianza nel Paese.
L'arrivo degli Ambasciatori

Il 22 marzo gli Ambasciatori sono giunti in tarda mattinata alla Comunità di Pace e nel pomeriggio hanno partecipato ad una camminata sino a San Josè dove un membro del Consiglio ha raccontato i momenti salienti della costituzione della Comunità stessa.
La serata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica in memoria di tutte le vittime che la Comunità di Pace conta dal 1997 ad oggi. Quasi trecento persone hanno perso la vita in questo lungo cammino di ricerca di giustizia e libertà. Attraverso alcune testimonianze si sono ricordati alcuni dei tanti massacri avvenuti nell'area. Il signor Alfredo Valderrama Muñoz (papà di Sandra morta alla Resbalosa il 21 febbraio 2005) ha ricordato il massacro di 7 persone perpetrato dai paramilitari nel 1976 alla Resbalosa di cui lui ne è l'unico sopravvissuto. Ha raccontato quei momenti tra la commozione di tanti; cosi' è stato per le parole di Noelia che ha ricordato il massacro a San Josè nel settembre 1996 attuato dall'esercito, di Gildardo ricordando il massacro del 21 febbraio a Mulatos, e di Jesus Montoya che ha ricordato il massacro di 6 persone avvenuto l'8 luglio del 2000 alla Union.
Il 23 marzo la giornata è iniziata con la semina simbolica dei prodotti tipici della zona: yuca, canna da zucchero, banane, fagioli e cacao. Gli ospiti e gli Ambasciatori hanno  seminato ciascuno una pianta nell'orto comunitario. Ci si è poi radunati nel chiosco per ascoltare una breve relazione di Jorge Molano riguardo l'andamento del processo giudiziario del 21 febbraio. Gli Ambasciatori hanno di seguito potuto ascoltare le testimonianze dei membri della Comunità di Pace e del Consiglio Interno della stessa: Jesus Emilio sulla situazione attuale nella zona, Gildardo sulle attività dei paramilitari tra Nuova Antioquia e Mulatos-Esperanza, Julio Guisao per un aggiornamento dell'area di Bellavista e delle violazioni dell'Esercito a scapito della Comunità di Pace.
Infine sono state ascoltate le testimonianze di due contadini della zona vittime di violazioni dei diritti umani per mano della Forza Pubblica.
La mattinata si è conclusa con i ringraziamenti degli Ambasciatori e del rappresentante legale della Comunità lasciando spazio alla festa e alla celebrazione alla Vita.

CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI

A marzo i volontari di Operazione Colomba hanno partecipato, in modo particolare, alle attività di preparazione per la celebrazione del 18º anniversario della nascita della Comunità di Pace e all'Università Campesina.