Settembre 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Il report di settembre dalla Colombia va letto alle luce dell'accordo di Pace firmato il 26 del mese tra Governo e FARC.
E' evidente però che la successiva (e inaspettata?) vittoria del NO al referendum del 2 ottobre, attraverso il quale veniva chiesto al popolo colombiano di esprimersi a favore o contro questo accordo, ha cambiato improvvisamente tutte le carte in tavola.

Vi invitiamo pertanto a leggere questi due articoli pubblicati sul nostro sito, per ricostruire cosa è accaduto, ma anche speranze, timori e possibili prospettive future:
- 26 settembre 2016: firmato l'accordo di Pace tra Governo e FARC... e poi?
- Referendum in Colombia sugli accordi di Pace: la doccia fredda del NO.

Quello che si respira nelle zone rurali, dove operano i volontari di Operazione Colomba, ha un sapore ben diverso dalla parola pace.
Durante infatti le prime settimane di settembre, diversi gruppi paramilitari delle AGC sono entrati in numerosi villaggi quali Arenas Altas, Arenas Bajas, La Hoz, Il Porvenir, La Esperanza dove hanno terrorizzato le famiglie annunciando che d'ora in avanti avrebbero fatto presenza in quei territori che erano delle FARC.
Una commissione della Comunità di Pace accompagnata dai volontari di Operazione Colomba e da un'altra organizzazione di scorta civile internazionale, ha fatto visita alle famiglie minacciate incontrandosi purtroppo con uno di questi gruppi armati che con diversi uomini incappucciati hanno circondato la commissione e annunciato l'intenzione di combattere contro qualsiasi altro gruppo si schiererà per il dominio del territorio.
Il 15 settembre inoltre un gruppo armato, con tutta probabilità le AGC, ha scatenato uno scontro a fuoco a San Josè de Apartadò contro le basi di Polizia e dell'Esercito.
Ebbene, nonostante dopo questi fatti sia stato dato l'allarme dalla Comunità di Pace, dai gruppi di scorta civile internazionale, dalle organizzazioni per i diritti umani, dalla Defensoria del Pueblo, e dopo articoli e servizi televisivi nazionali e internazionali che commentavano quello che era avvenuto in Antioquia e non solo, le Autorità locali hanno negato l'esistenza del gruppo armato delle AGC nel territorio, affermando che tutto era tranquillo e sotto controllo, o ancor peggio, in alcuni casi hanno attribuito la responsabilità dei fatti alla guerriglia delle FARC.
Verso la fine del mese, le minacce si sono fatte invece ancora più dure con l'annuncio delle AGC di voler uccidere alcuni civili e, addirittura, di volere attaccare la Comunità di Pace di San Josè di Apartadò.
In questo clima di tensione e paura si sono mossi i primi passi di questo tempo di pace.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di settembre non ha lasciato molto spazio alle attività di animazione nella Comunità di Pace a causa della tensione per la presenza di gruppi armati illegali che ha impegnato i membri della Comunità a vigilare i diversi villaggi ed i volontari ad accompagnarli nei luoghi dove la presenza dei paramilitari è stata molto forte.
In particolare però non sono mancati i piccoli momenti di festa per qualche compleanno, una serata a base di pasta con i ragazzi e l'allegria della festa “dell'amico segreto”, gioco tipico in Colombia con balli e scambi di regali tra i partecipanti.
Verso la fine del mese i volontari sono saliti a Mulatos dove i membri della Comunità di Pace si sono riuniti per l'Assemblea Generale. Tre giorni di riunione e condivisione delle problematiche, strategie e tematiche riguardanti le prospettive future dopo la firma dell'accordo finale.