Situazione attuale

Nel mese di luglio 2023 l'evoluzione dei flussi migratori in Grecia è stata fortemente legata al naufragio del peschereccio Adriana del 14 giugno a Pylos, in cui più di 600 persone hanno perso la vita. Le procedure per il rilascio dei passaporti per i sopravvissuti alla tragedia proseguono a ritmi più spediti della norma. Questa rinnovata operatività e propensione a una corretta gestione delle persone che giungono in Grecia da parte delle autorità si riscontra anche analizzando i dati relativi agli arrivi e ai pushbacks. Sono giunte sulle coste greche 92 imbarcazioni con un totale di 2579 persone a bordo, un incremento del 262% rispetto a luglio 2022 e del 160% rispetto a giugno. Contestualmente, i migranti recuperati nel mar Egeo a seguito di pushback eseguiti con zattere di gomma sono stati 84, su 5 zattere. In confronto, nello stesso mese dell'anno precedente si contavano 1200 persone su 65 zattere. Il quadro di iniziale cambiamento di scenario appena descritto va, con ogni probabilità, letto come conseguenza della tragedia di Pylos. L'evento nefasto ha riattratto sulla Grecia il pressing mediatico e quello istituzionale. Nello specifico, a seguito delle violazioni dei Diritti Umani e del Diritto internazionale perpetrate dal Governo greco, si sono create le condizioni affinchè Frontex si possa appellare all'articolo 46 del proprio statuto. In generale ci sono possibilità che l'agenzia interrompa le proprie operazioni in Grecia o che sospenda il supporto alla flotta greca. Ciò comporterebbe estreme difficoltà per la Grecia nella gestione dei flussi migratori.

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Situazione attuale

La notte tra il 13 ed il 14 giugno al largo di Pylos, nelle acque dell’Egeo, è naufragata un’imbarcazione partita da Tobruk, in Libia, che trasportava circa 750 persone verso le coste italiane. I 104 superstiti – uomini siriani, egiziani, palestinesi e pakistani – sono stati soccorsi al porto di Kalamata, nel Peloponneso, e poi trasferiti al campo di Malakasa per l’identificazione e la registrazione della domanda d’asilo. Mentre i dati e le voci dei superstiti sembrano indicare un certo grado di responsabilità delle autorità greche nell’accaduto, al termine delle operazioni di ricerca sono stati recuperati solo 82 corpi, non tutti identificati. Nel caos informativo, i familiari di vittime e dispersi restano in perenne attesa di risposte. La memoria dell’accaduto, intanto, resta forte anche tra i superstiti, che hanno ricordato i compagni di viaggio nel giorno dell’Aid al-Adha.
Nonostante le proteste che, dopo il naufragio, hanno affollato le strade di Atene e Salonicco, il secondo turno delle elezioni parlamentari del 25 giugno ha confermato la vittoria del Primo ministro uscente Mitsotakis, che con il suo partito Nea Dimokratia ha ottenuto la maggioranza assoluta di 158 seggi su 300.
I monitoraggi effettuati, in particolare presso i campi di Ritsona e Schisto, confermano la rapida conversione degli stessi in Closed Controlled Access Center (CCAC).

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GRECIA


Situazione attuale

E’ con grande piacere che anche l’equipe Grecia inizia, con il mese di maggio, la redazione dei Report mensili di Operazione Colomba, per raccontare, denunciare, condividere il nostro essere accanto alle persone in movimento.
In Grecia la vita delle persone in movimento significa soprattutto marginalizzazione e attesa. La marginalità è evidente già nelle città, da cui sono estromessi anche i soggetti vulnerabili dopo la chiusura del progetto ESTIA. Questo processo continua poi nei campi, tipicamente situati in aree industriali lontane dai centri abitati, dove l'accesso delle associazioni è ostacolato da una procedura di registrazione ministeriale altamente discrezionale.
La perenne attesa, senza certezze né prospettive, è una forma di violenza che investe sistematicamente la vita di queste persone. Per questo, i volontari scelgono di vivere questa attesa al fianco delle persone in movimento.
Il 19 maggio il New York Times ha diffuso un video nel quale viene mostrata un’operazione di pushback effettuata sull’isola di Lesbo: un gruppo di persone, tra cui anche dei bambini, viene prelevato da un furgone, trasferito su un gommone fino a una imbarcazione della Guardia Costiera e successivamente abbandonato in mare su una zattera di salvataggio priva di motore. Nonostante l’eco mediatica creata dalla pubblicazione del video e le ampie evidenze relative alle 20.000 persone respinte dalla Grecia negli ultimi 3 anni, a Bruxelles non si è parlato né di avviare una procedura di infrazione a carico della Grecia né di modificare i piani di finanziamento delle sue politiche migratorie, definite da Mitsotakis “tough but fair”.
Le elezioni parlamentari del 22 maggio hanno inoltre confermato la vittoria del partito Nuova Democrazia del Primo Ministro uscente Mitsotakis, col 40,8% dei voti; il 25 giugno si svolgerà il secondo turno delle elezioni, che con estrema probabilità gli garantirà la maggioranza assoluta in Parlamento.
In riferimento al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio, continua il processo di adozione del Closed Controlled Access Center (CCAC) come modello generale, già sperimentato nei campi di Samos, Leros e Kos, interamente finanziati dall'Unione Europea.
Si tratta di strutture di tipo carcerario, dove allo scarso accesso alle cure mediche ed ai servizi essenziali si accompagnano l'isolamento e un alto livello di sorveglianza, con pesanti ricadute sulla salute mentale delle persone confinate.
La (estremamente limitata) libertà di movimento è condizionata al possesso della tessera magnetica del centro e alle condizioni stabilite dal direttore dello stesso. Ne consegue che, nel passaggio dai campi esistenti ai CCAC, il mancato rilascio della tessera potrebbe tradursi in una detenzione di fatto per chi aspetti la registrazione della domanda di asilo o abbia ricevuto uno o più rigetti.

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