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I Corridoi Umanitari dal Libano, e successivamente anche da altri Paesi, sono stati avviati nel 2016, per rispondere con atti concreti alla drammatica situazione della rotta Mediterranea.
Sono un'iniziativa “tragicamente attuale”, anzi, “più che mai necessaria”. Lo attesta “purtroppo anche il recente naufragio di Cutro”. Un naufragio che “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”.
Sono le parole di Papa Francesco, che sabato 18 marzo ha ricevuto in udienza i rifugiati arrivati in Italia, Francia e Belgio attraverso Corridoi Umanitari.
Con loro i rappresentanti delle Comunità che li accolgono e ne curano l’integrazione, tra i quali i volontari di Operazione Colomba.
Sono arrivati in settemila e hanno riempito la Sala Nervi in Vaticano.
A salutare il Papa c'era anche Sheikh Abdo, portavoce della Proposta di Pace per i profughi siriani e attivo anche con Operazione Colomba. Nell'occasione ha consegnato a mano al Papa un suo scritto, che di seguito riportiamo.