Palestina/Israele

Sono le 6.00 quando usciamo.
Sveglia-caffè-zaino-scarpe in automatico.
Fuori dalla porta ci aspetta H, l'uomo che si è inventato la resistenza qua, in questa terra di ulivi e sassi, di spiritualità e morte.
A fianco a lui, sigaretta accesa e dopo un bagno nel dopobarba, l'autista.

Leggi tutto...

 

THIS MUST BE THE PLACE
Campagna per l’abolizione della “Firing Zone 918” nelle South Hebron Hills

Questa storia parla di libertà, emancipazione e giustizia. Tutto ha avuto inizio tredici anni fa quando le autorità israeliane decisero di evacuare, per “esigenze militari”, una vasta area nelle colline a sud di Hebron (Cisgiordania), denominata “Firing Zone 918”. Dopo la demolizione dei dodici villaggi palestinesi presenti nell’area e la deportazione dei loro abitanti, circa un migliaio, le comunità palestinesi della zona dovettero decidere come reagire: se attraverso la violenza o la nonviolenza.
Con l’aiuto di alcuni attivisti e avvocati israeliani, i palestinesi furono così coraggiosi da scegliere la via della nonviolenza. Questo fu l’inizio di un’incredibile esperienza di resistenza popolare che diede vita al South Hebron Popular Committee. Molte sono state le difficoltà e gli ostacoli lungo il cammino, ma allo stesso tempo molte sono state le vittorie.
Oggi, proprio come tredici anni fa, su quegli stessi villaggi e sui loro abitanti pende nuovamente la minaccia di un’evacuazione. Questa volta però i palestinesi delle colline a sud di Hebron non devono più scegliere tra violenza e nonviolenza, perché oramai sanno che la nonviolenza è l’unica via.

Leggi tutto...

THIS MUST BE THE PLACE
Campagna per l’abolizione della “Firing Zone 918” nelle South Hebron Hills

Cisgiordania (Territori Palestinesi Occupati) - Nelle colline a sud di Hebron esiste un'area denominata Masafer Yatta. Quest'area comprende 12 villaggi in cui vivono circa 1000 palestinesi: Tuba, al-Mufaqarah, Isfey, Maghayir al Abeed, al-Majaz, at-Tabban, al-Fakheit, Halaweh, Mirkez, Jinba, Kharoubeh e Sarura. Secondo gli accordi di Oslo, questa zona è considerata 'area C', ovvero è sotto il controllo civile e militare israeliano. All'inizio degli anni '70 Israele ha dichiarato questo territorio come 'zona militare chiusa', denominandola 'Firing zone 918'.
Nel 1999 l'esercito israeliano, insieme ad alcuni ufficiali dell'amministrazione civile, ha espulso i residenti dei dodici villaggi, i quali hanno fatto ricorso presso l'Alta Corte di Giustizia israeliana. La Corte, con un provvedimento temporaneo, ha accolto il ricorso permettendo ai palestinesi di tornare nelle loro case e vietando all'esercito di espellerli nuovamente fino a che la corte stessa non si fosse espressa definitivamente in merito. Nonostante ciò, da allora la vita delle comunità palestinesi nell'area è peggiorata notevolmente, sia a causa della distruzione di proprietà private avvenuta durante l'evacuazione, sia per la continua espansione degli insediamenti e le violenze dei coloni che vi abitano. In questi anni poi, l'esercito e l'amministrazione civile israeliana hanno continuato a consegnare ai residenti ordini di demolizione e di arresto dei lavori, impedendo di fatto di costruire nuove abitazioni o di ristrutturare quelle già esistenti.

Leggi tutto...