![](https://www.operazionecolomba.it/galleries/albums/palestina-israele/2023/05-2023/Tea-021.jpg)
C'è un fatto, concreto e significativo, che si nota molto presto quando, giunti nella zona delle colline a sud di Hebron, in Cisgiordania, ci si guarda intorno: quelle colline, e in generale tutte le alture, sono controllate dai coloni.
Nelle valli, in fondo alle valli, ai palestinesi è concesso stare (qualche volta).
Dall'alto si controlla, si esercita meglio il potere.
È uno degli aspetti del colonialismo agricolo, che si avvale di leggi lasciate in eredità dalla Gran Bretagna e affinate da Israele, oltre che del meticoloso lavoro quotidiano di coloni, esercito e polizia israeliani per espropriare le terre ai palestinesi.
Noi volontari e volontarie di Operazione Colomba siamo lì, al fianco delle vittime.
Il meccanismo è rodato: i coloni impediscono ai palestinesi di accedere ai propri appezzamenti, i campi diventano incolti e la terra, giudicata inutilizzata, viene dichiarata “State land”, terra d’Israele.
Di fatto, è un esproprio: se ci si trova entro i confini di una “State land” (che cambiano continuamente, assumendo forme così irregolari che viste su una mappa paiono test di Rorschach), si può essere arrestati.