Palestina

Ruh Jedida (Un vento nuovo) è il titolo di una lettera aperta pubblicata nel 2011 sul blog Arab Jews e firmata da un nutrito gruppo di intellettuali, poeti, scrittori e artisti israeliani mizrahi. Lo scopo dei firmatari della lettera è prendere una posizione precisa di fronte agli avvenimenti della Primavera Araba e manifestare il proprio senso di solidarietà: essi si identificano nelle lotte per la libertà e la democrazia sostenute dai figli della propria stessa generazione nei paesi arabi e sperano nella restaurazione di un dialogo interrotto decenni fa consapevoli della storia e della cultura condivisa da cui provengono.

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Palestina

Viaggio in Palestina e Israele dal 18 al 26 luglio 2011

accompagnati da Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento Europeo

Durante il nostro soggiorno, viaggeremo attraverso i Territori Palestinesi Occupati e Israele, per villaggi, città, campi profughi. Jaffa,  Tel Aviv, Haifa, Ramallah, Hebron, Betlemme, Nablus, Gerico e la Valle del Giordano, i villaggi di Bili’in, Nili’in, At Tuwani, Gerusalemme: luoghi pieni di fascino e storia, ma anche pervasi dal dolore e dall’ingiustizia della illegalità dell’occupazione militare israeliana.

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Palestina

Dopo un mese, appena il necessario per iniziare a comprendere questa terra e la sua gente, ci sono alcune immagini che mi porterò dietro per sempre. Ho iniziato a capire cosa sia la preoccupazione e lo stress che l'occupazione militare crea nella genuina apprensione di un ragazzo di 14 anni, normalmente baldanzoso e un po' sbruffone,  che ci chiede il telefono ogni 10 minuti per poter chiamare suo padre, in ritardo di circa un'ora dal ritorno dal lavoro.

 

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Da "Il Fatto Quotidiano" del 26 aprile 2011

Andrea guarda con attenzione il passaggio dei bambini dalla strada che porta dagli altri villaggi della South Hebron Hills, estremo sud della Cisgiordania, a quello di At-Tuwani, dove c’è la scuola (6-15 anni). Due volte al giorno, quando i bambini arrivano e quando ritornano alle loro case. Il passaggio è pericoloso, perché numerosi sono stati gli attacchi, documentati da Operazione Colomba (l’Ong di cui Andrea fa parte), da parte dei coloni dell’insediamento di Ma’on e dell’avamposto Hill 833 (considerato illegale anche dai militari israeliani).

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