Siamo in macchina che riportiamo i “nostri” ragazzi a casa dopo una bellissima serata a base di calcetto, pizza e risate.
In sottofondo Elisa:
“E così, sorridere
a quello che non sai comprendere
perché il mondo può anche illuderci
che non siamo dei miracoli
e se ci sentiamo fragili
è per cercare un’altra via nell’anima,
strada che si illumina,
e la paura che si sgretola,
perché adesso sai la verità:
questa vita tu vuoi viverla
vuoi viverla
E vivi sempre
Ogni istante...”
ALBANIA
Più importante dell'onore
Poiché la vita in questo scorcio d'Albania si basa sull'onore, mi chiedo: ma cos'è l'onore?
Secondo il dizionario: "La considerazione sul piano morale e sociale di un individuo o di una comunità."
Questa parola giustifica qualsiasi atto, anche il più crudele.
Il diritto alla vita, sacro per i Paesi occidentali, in questo luogo viene dopo l'onore.
In nome di questo “prestigio sociale” vengono uccise persone, spezzate vite, si semina sofferenza e si distribuisce odio.
Si innesca una catena infinita, un circolo vizioso che costringe intere famiglie a isolarsi, chiudersi in casa, per generazioni.
Da quando mi trovo in Albania, ogni giorno mi imbatto in persone che sono carnefici e vittime di una tradizione difficile da estirpare.
Negli occhi delle vittime leggo desolazione, rassegnazione, paura e attesa.
Qual è il senso?
Spesso mi capita di chiedermi il senso dello stare qui, il perché di questo lavoro.
Perché andiamo a visitare le famiglie? Alcune volte sembra inutile, sembra che si sia fermi in un limbo, che nulla mai cambierà.
Mi sembra ci sia solo fumo qui, a volte.
E mi domando se sia giusto, dopotutto, venire qui a ficcare il naso negli affari altrui.
Che autorità ho io per farlo?
Non ho morti in famiglia, io.
Non ho mai dovuto perdonare nessuno, io.
E poi, ecco.
Prima di mettermi a letto, per caso, scorgo un lembo di una foto. La prendo, la osservo. C’è Arben sorridente in mezzo a tre volontarie.
E capisco.
Video: testimonianza da Tropoja
Una volta al mese, per almeno una settimana, l'attività dei volontari di #OperazioneColomba si trasferisce da Scutari alla regione montagnosa di Tropoja.
10 dicembre, riprendono le manifestazioni contro le "vendette di sangue" nel centro di Scutari
Il 10 dicembre, Giornata mondiale dei Diritti Umani, siamo tornati a manifestare in centro a Scutari.
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e, per alcuni di noi, questo è scontato come guardare un cielo stellato. Al contrario, per chi è vittima delle vendette di sangue, “normalità” è vedere quotidianamente violati i propri diritti fondamentali.