Aiutaci a dire ADDIO alla vendetta di sangue!
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Con questo gesto darai visibilità alla campagna e ti impegnerai a fare pressione affinché chi è coinvolto in un conflitto rinunci alla vendetta.
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Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, apprende da fonti giornalistiche albanesi dell’omicidio di Indrit Pepa, ventisettenne ucciso il 6 settembre 2018 a Mamurras nella prefettura di Kurbin, per vendicare il ferimento di Azis Markola, commesso da Pepa nel 2013. Ricercato per l’omicidio di Indrit Pepa è Agron Markola, fratello di Azis Markola.

Dal 2013, a seguito del tentato omicidio nei confronti di Azis Markola, conclusosi con il ferimento alle gambe di quest’ultimo, la famiglia di Indrit Pepa ha vissuto autoreclusa per paura di subire una vendetta.

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Dedicata a Gjon, un uomo che, pur avendo sofferto le dolorose conseguenze legate al fenomeno della “vendetta di sangue”, si approccia nuovamente alla vita.

Occhi gentili

Vecchio burbero
Dalle mani grandi
E dai capelli bianchi
Hai il volto di un bambino
Scalfito dal sole
Celesti sono i tuoi occhi
E gentile il tuo sguardo

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Albert è un ragazzino sveglio e vivace, a volte un po’ timido.
Ci ha confidato che gli piace Ela, la ragazzina più carina del gruppo.
Fredi è furbetto ma dolcissimo, quando sorride storce un po’ la bocca e gli vengono due fossette meravigliose, fa lo sguardo da duro ma gli si legge la bontà negli occhi.
Albert e Fredi sono cugini e amici, inseparabili e complici.
Albert e Fredi sono cugini di sangue, quello stesso sangue che la loro famiglia non si sa se vorrebbe vendicare, quello stesso sangue che scorreva nelle vene del papà di Albert, prima che qualcuno decidesse di togliergli la vita.
Albert e Fredi stamattina guardavano dal furgone la casa di chi ha ucciso il padre di Albert, commentando che non ci fosse nessuno in giro.
Alcuni ragazzini della zona ci dicono che Albert vuole diventare grande subito, per vendicare la morte del padre.

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Che giorno grigio per ricordare
il fruscio irabondo
di un'anima che in un attimo scompare,
e a essere incazzata
ha mille volte ragione.
Fra chi segna la tomba con le croci, forse
non coverà il vuoto nel cuore
Zemer i babit,
mentre egli si ostina ad asciugare le notturne lacrime.
Un corpo così sottile non può sostenere
la caduta della protettrice
ma avrà occhi vispi ad aspettare
e guardare
il perdono che sarà di sua madre.

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