
Due ore di viaggio da Valdivia, tra strada sterrata e traghetto, ci hanno condotto all’ingresso del “Fundo Punta Galera” (presso la località di Chaihuín, regione di Los Rios), un latifondo privato che da poche settimane è stato “recuperato” dalla comunità Mapuche Lonko Pablo Nauco.
Davanti all’ingresso sventola una bandiera Mapuche, e uno striscione annuncia l’iniziativa di recuperación della terra messa in atto dalla comunità: il catenaccio che blinda il portone di accesso sembra voler trasmettere il messaggio "qua non entra più nessuno".
La comunità è molto sospettosa perché teme che i “proprietari” del latifondo o la polizia possano mettere in atto azioni per farli tornare sui loro passi. Il nostro ingresso al territorio è stato permesso dal contatto precedentemente stabilito con il werken (portavoce).
Attraversato una strada sterrata, circondata da un lato da una ricca vegetazione di eucalipti e dall'altro dalla potenza dell'oceano Pacifico e da spiagge vergini, giungiamo dunque a conoscere la comunità.
Dopo varie strette di mano e un giro di presentazioni più approfondite, i membri della comunità hanno iniziano a raccontarci la storia delle loro famiglie e delle loro terre ancestrali.
Il territorio su cui ci troviamo - da sempre abitato da comunità Mapuche Lafkenche (della costa) - venne donato nel 1922 dallo Stato cileno ad una nobile francese, che non si interessò mai della questione e mai mise piede sulla “sua terra”: la cessione del terreno non comportò quindi alcuna conseguenza per la vita della comunità indigena.